In questi giorni l’ora legale è uno dei temi più googlati, nonostante il passaggio avverrà tra un mese e mezzo. Merito di un inverno mai arrivato e dell’annoso dibattito sugli sprechi energetici anche all’interno dell’UE
L’ora legale scatterà il 30 marzo alle due di notte, eppure, è già una delle notizie più cliccate dal popolo del web. Certo, il gennaio appena trascorso è stato, manco a dirlo, il più caldo di sempre e si respira già l’aria di una primavera anticipata. Ma a smuovere le acque è tornato anche il vecchio dibattito con i sostenitori dell’ora solare. Convinti assertori del risparmio energetico ed ora anche del suo danneggiare la salute.
L’ora legale, un’invenzione di Benjamin Franklin
Durante un soggiorno a Parigi, lo scienziato e politico americano Benjamin Franklin (1706-1790), inventore del parafulmine, restò colpito dalle abitudini notturne dei francesi. Propose così di anticipare l’ora legale per risparmiare sulle candele e incoraggiare un ritmo di vita più sano e produttivo. Riassumendo la sua filosofia in un famoso motto: “Presto a letto e presto alzato fan l’uomo sano, ricco e assennato”.
Un’idea che ha fatto molta strada
L’idea di Franklin di spostare le lancette dell’orologio per sfruttare meglio la luce naturale e risparmiare energia è stata ripresa e sviluppata nel corso dei secoli, soprattutto in periodi di crisi energetica o di guerra. L’applicazione dell’ora legale in Italia, a partire dal 1916, fu caratterizzata da una notevole instabilità, con frequenti interruzioni e ripristini. Il periodo più caotico si verificò durante la Repubblica di Salò, che nel 1944 la adottò per alcuni mesi.
Una pratica che “fa male alla salute”
Dal 1966 l’ora legale entrò definitivamente in vigore e dal 1996 venne adottata in tutta Europa. Ma ultimamente ha iniziato a perdere terreno. Il 21 ottobre scorso 67 eurodeputati hanno indirizzato una lettera a Ursula von der Leyen per farla cessare. Una pratica che “comporta rischi ben documentati per la salute, la sicurezza e il benessere generale”. Secondo i firmatari, diversi studi hanno dimostrato che il cambio dell’orologio può “aumentare il rischio di infarti e ictus”, ma anche “portare a un aumento degli incidenti stradali”.
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