Perché gli europei meno abbienti vivono più a lungo dei benestanti americani? Le ipotesi in uno studio comparativo sulla longevità
Longevità: la ricchezza non si traduce necessariamente in anni di vita aggiuntivi. Lo rivela un’indagine su “New England Journal of Medicine”, che mette in luce una realtà sorprendente. I cittadini europei meno abbienti, in particolare quelli residenti nell’Europa settentrionale e occidentale, spesso superano in longevità i loro omologhi americani più ricchi. Questo fenomeno, apparentemente inaspettato, solleva interrogativi profondi sulle disparità socioeconomiche e sanitarie del mondo occidentale. L’analisi comparativa tra Stati Uniti e diverse nazioni europee è stata condotta su un campione di 74.000 persone tra i 50 e gli 85 anni.
Il divario della longevità: i numeri
La ricerca ha suddiviso i partecipanti europei in tre gruppi geografici: Europa settentrionale e occidentale (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera). L’ Europa meridionale (Italia, Portogallo e Spagna) e quella orientale (Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Polonia e Slovenia). I risultati sono stati eloquenti. Nel periodo in studio, infatti, il tasso di mortalità negli Stati Uniti è stato di 6,5 decessi ogni 1.000 persone. Contro un tasso di 2,9 nell’Europa settentrionale e occidentale, 4,9 nell’Europa meridionale e 5,8 nell’Europa orientale.
Longevità a confronto: il paradosso americano e la superiorità europea
Questo divario sulla longevità non si limita però ai meno abbienti. Anche i cittadini americani più ricchi presentano tassi di sopravvivenza inferiori rispetto ai loro omologhi europei, in particolare quelli dell’Europa meridionale e, sorprendentemente, a tutti i gruppi di reddito dell’Europa settentrionale e occidentale. “Questi risultati sono un severo monito del fatto che neanche gli americani più ricchi sono immuni dai problemi sistemici degli Stati Uniti che contribuiscono a una minore aspettativa di vita,” ha dichiarato Irene Papanicolas, della Brown University, che ha guidato lo studio.
Oltre il conto in banca: il ruolo delle strutture sociali
La ricerca suggerisce che la relazione tra ricchezza e salute non si riduce al semplice ammontare del denaro disponibile. Piuttosto, ciò che conta è la posizione occupata nella scala socioeconomica. Negli Stati Uniti, il divario di ricchezza è più estremo rispetto a quasi ogni altro paese sviluppato, e le strutture sociali sono considerate più deboli, a partire da un accesso limitato all’assistenza sanitaria. Questa disparità potrebbe spiegare perché il divario di mortalità tra ricchi e poveri è maggiore negli Stati Uniti e perché i meno abbienti americani hanno tassi di sopravvivenza inferiori rispetto ai loro omologhi europei.
Il peso del welfare: un beneficio per tutti
Sebbene lo studio non abbia confrontato direttamente i paesi europei tra loro, i risultati migliori per i meno abbienti nell’Europa settentrionale e occidentale riflettono probabilmente la forza dei programmi di welfare. Il dottor Martin McKee, esperto di sanità pubblica europea alla London School of Hygiene and Tropical Medicine, ha commentato: “Questo è un forte argomento a favore del fatto che uno stato sociale avvantaggia tutti, compresi coloro che si considerano almeno di classe media”. La ricerca ha considerato vari fattori come genere, stato civile, livello di istruzione, residenza (rurale o urbana), abitudine al fumo e presenza di patologie preesistenti come cancro o diabete. Tuttavia, altri aspetti non misurati, come l’etnia, potrebbero giocare un ruolo. Inoltre, la divisione in soli quattro gruppi di ricchezza potrebbe aver nascosto risultati ancora più estremi per i più ricchi e i più poveri.
Longevità, premiato il modello europeo
I risultati, dunque, evidenzino un paradosso sorprendente: la ricchezza non garantisce necessariamente una maggiore longevità. Le disparità socioeconomiche e sanitarie, accentuate negli Stati Uniti, giocano un ruolo cruciale nel determinare l’aspettativa di vita. L’Europa, per gli esperti, con i suoi sistemi di welfare e una maggiore equità sociale, offre un modello da cui gli Stati Uniti potrebbero trarre insegnamento. Comprendere e affrontare queste disparità è fondamentale per migliorare la salute e il benessere di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro status socioeconomico.
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