Per gli esperti di nutrizione è un mantra: la dieta mediterranea è uno dei regimi alimentari più sani. Dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, non è in realtà una specifica dieta, piuttosto è un insieme di abitudini alimentari e tradizioni tipiche dell’area mediterranea. Gli “ingredienti” base sono alimenti prevalentemente di origine vegetale (frutta, verdura in abbondanza, legumi e cereali integrali), pesce e latticini, e poca carne. Il tutto condito con… olio di oliva. È lui, l’olio d’oliva, il vero protagonista gustato in cucina e studiato con crescente interesse dalla ricerca sulla prevenzione delle malattie e sulla longevità.
LA RICERCA SCIENTIFICA
Diversi studi in vitro e su animali hanno documentato effetti benefici e preventivi, sia dei singoli nutrienti sia dell’alimento completo. Ci sono anche dati recenti e interessanti su popolazioni ampie, in cui ad esempio un maggior consumo di olio extravergine di oliva è associato ad una riduzione della mortalità per eventi cardiovascolari (studio “PREDIMED, PREvención con DIeta MEDiterránea”). O, ancora, in cui più di 1 o 2 cucchiai di olio d’oliva al giorno sono associati a un più basso rischio di morte per malattie cardiovascolari, neurodegenerative e polmonari, e per tumori, rispetto a chi non ne fa uso o utilizza margarina, maionese, burro e altri derivati del latte (Harvard T.H. Chan School of Public Health).
TANTE DOMANDE
L’ambito di studio è avvincente e tante sono le domande ancora senza risposta. Ad esempio, è possibile che il più alto consumo di olio d’oliva sia indice di uno stile di vita più sano e un più alto status sociale? Il nesso tra consumo e riduzione del rischio è causale o influenzato da altri fattori? E qual è la quantità minima di olio d’oliva richiesta per ottenere un effetto protettivo?
QUANTO USARNE?
Secondo il più noto dei modelli per una sana alimentazione, la cosiddetta “piramide alimentare”, l’olio di oliva è collocato nella fascia intermedia della figura, fra gli alimenti da consumare quotidianamente nella misura di 3-4 porzioni al giorno (dove una porzione è intesa pari a un cucchiaio, circa 10 millilitri). Meglio usarlo a crudo e non eccedere se si vuole evitare di prendere peso, mentre resta un buon alleato per arricchire di energia e sapore i pasti di chi ha problemi di inappetenza o malnutrizione.
VISTO DA VICINO
Che cosa c’è di tanto speciale per la nostra salute nell’olio extravergine di oliva? Soprattutto la sua composizione in grassi “buoni” per il nostro organismo e la presenza di composti fenolici. Non tutti i grassi sono uguali. Fra quelli utili vi è l’acido oleico, il più presente nell’olio extravergine d’oliva, a cui si attribuiscono vari effetti positivi: può incidere sul colesterolo nel sangue, portando ad una piccola riduzione della frazione di colesterolo LDL (che se è troppo alta è una minaccia per la salute cardiovascolare); inoltre, viene studiato perché potrebbe essere coinvolto nella soppressione dell’azione degli oncogeni, i geni responsabili di alcune forme tumorali.
PER IL CUORE E I VASI SANGUIGNI
La letteratura scientifica ha documentato nell’olio extravergine di oliva diverse proprietà protettive del sistema vascolare. I suoi composti fenolici, ad esempio, inibiscono l’aggregazione piastrinica, contrastano i radicali liberi e attivano i sistemi antiossidanti del corpo. Inoltre, l’azione combinata di acidi grassi buoni e polifenoli sembra ridurre lo stato infiammatorio, contrastare la formazione delle placche nelle arterie e migliorare il metabolismo dei lipidi, riducendo trigliceridi, colesterolo totale e colesterolo LDL.
CONTRO I TUMORI
Ci sono anche alcune evidenze che indicano che l’olio extravergine protegga da certe forme di tumore, in particolare di colon, seno e pelle. In che modo? L’effetto sarebbe dovuto all’azione antiossidante dei vari composti fenolici e alla capacità dell’oleuropeina di ridurre la formazione di nuovi vasi nei tumori (angiogenesi). Nel caso del tumore mammario, si valuta anche l’acido oleico, che potrebbe ridurre il danno cellulare provocato dai radicali liberi.
E NON SOLO…
Ci sono poi ricerche (ancora da approfondire sull’uomo) che documentano effetti positivi sul rischio di diabete, sulle ossa, sull’indice di massa corporea. Si ipotizzano anche vantaggi nell’artrite reumatoide, nella sclerosi multipla, nella SLA, nel Lupus e nelle malattie infiammatorie intestinali. E, ultimo, ma non meno importante, si puntano gli occhi sulla salute della mente e su possibili effetti neuroprotettivi dell’olio extravergine di oliva.
Approfondimenti
Come sapere se l’olio che compro è “quello buono”? L’olio è un prodotto soggetto a controlli antifrode frequenti, con un elevato livello di sicurezza. In Italia l’extravergine ha un prezzo medio al litro intorno ai 10 euro. Non è sempre detto, però, che un prezzo elevato sia indice di buona qualità o che un prezzo più basso indichi una bassa qualità. La differenza la fa il produttore, quindi l’ideale è informarsi direttamente o affidarsi a distributori che selezionino a monte prodotti di qualità.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha autorizzato un claim salutistico in etichetta (“I polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo”) a patto che l’olio contenga almeno 5 mg di idrossitirosolo e dei suoi derivati ogni 20 gr di prodotto.
Olio di oliva extravergine
Di categoria superiore, ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici. Conserva tutte le proprietà nutraceutiche e organolettiche delle olive.
Olio vergine di oliva
Ha caratteristiche chimiche inferiori rispetto all’extravergine.
Olio di oliva
Composta da olio di oliva raffinato e in seguito mescolato con parti di oli vergini.
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