Uno studio condotto da un’équipe britannica ha rilevato che frequentare musei, teatri e gallerie d’arte, riduce notevolmente il rischio di mortalità
di Flaminia Bruni
Andar per musei ad ammirare capolavori immortali, passare un pomeriggio al teatro oppure al cinema, non sono soltanto piacevoli passatempi ma anche un toccasana per la salute. Lo ha stabilito uno studio sull’invecchiamento condotto da una équipe dello University College di Londra, su di un campione composto da 6.700 persone over 50.
I ricercatori hanno posto sotto osservazione i senior e il loro stile di vita dal 2002 al 2018, registrando quasi il 30% dei decessi ma scoprendo che il rischio di mortalità si riduceva del 31% in coloro che avevano interessi culturali e frequentavano regolarmente musei, gallerie d’arte e teatri. Chi, invece, si era dedicato ad attività collegate all’arte solo una o due volte all’anno aveva mostrato un rischio di mortalità più basso del 14%.
Il “benessere” deriverebbe da una minore sedentarietà e da un’accresciuta vita sociale che porta ad una diminuzione del senso di solitudine. Interessarsi all’arte, però, non soltanto aumenta la longevità ma migliora la qualità della vita, allontanando la depressione, incidendo sul dolore cronico e diminuendo il rischio di demenza.
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