Presentato presso gli spazi della Regione Lombardia l’Osservatorio nazionale indipendente sugli orfani speciali. “Queste vittime non devono restare invisibili”, ha detto Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità.
Il femminicidio non è un fatto isolato, ma l’espressione estrema di un sistema di potere diseguale che vede le donne come oggetti da possedere e controllare. Possesso, gelosia, vendetta: dietro queste parole si nasconde un intreccio di fattori culturali e sociali che alimentano la violenza di genere. E poi, dietro ancora, troppo spesso dimenticati ci sono gli orfani, altre vittime dei femminicidi.
L’Osservatorio nazionale indipendente sugli orfani speciali
Pochi giorni fa, presso Palazzo Lombardia, è stato presentato il progetto dell’Osservatorio nazionale indipendente sugli orfani speciali. La sua missione è sensibilizzare istituzioni e cittadini sulle sfide emotive, sociali ed economiche di chi ha visto e vissuto la violenza, fornendo assistenza concreta.
Per questo, dal 20 novembre, gli Orfani Speciali e le loro famiglie affidatarie troveranno ascolto e sostegno nel percorso di superamento del trauma tramite colloqui psicologici, di orientamento legale e incontri di gruppo. Il centro sarà attivo presso la sede di Telefono Donna Italia all’interno dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda con una linea di ascolto dedicata attiva 24h su 24 che risponde al numero 3927723210.
Gli orfani di femminicidi, vittime invisibili della violenza domestica
Monitorare e sostenere i figli delle vittime di femminicidi, i cosiddetti orfani speciali. È questa la missione dell’Osservatorio, promuovendo ricerche e influenzando le politiche pubbliche. Tutto per migliorare il sistema di welfare e garantire diritti e servizi adeguati alle vittime invisibili della violenza domestica. Fra gli obiettivi: sostenere le famiglie affidatarie, formare gli operatori dei servizi, definire linee guida operative replicabili, elaborare ricerche sociostatistiche sul fenomeno.
“Abbiamo voluto ospitare negli spazi di Regione Lombardia – ha dichiarato l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini – la presentazione del primo Osservatorio Nazionale Indipendente sugli Orfani Speciali per testimoniare la nostra costante attenzione ai bisogni dei minori vittime di violenza e degli orfani speciali per i quali è necessario potenziare il sostegno sociale e psicologico per una corretta presa in carico”.
Un’iniziativa nata dall’esperienza di Telefono Donna Italia
Il progetto nasce dall’esperienza di Telefono Donna Italia, associazione di volontariato offre il suo aiuto a donne in difficoltà tramite (e non solo) l’ascolto telefonico. Una realtà, ha ricordato l’assessore Lucchini, “che svolge la sua attività con dedizione e competenza al fianco di medici, psicologi, assistenti sociali, operatori delle Reti Antiviolenza, avvocati a supporto delle donne e dei loro figli”.
Le garanzie per gli orfani di femminicidio previste dalla legge, ha sottolineato l’assessore Lucchini, “non devono restare solo sulla carta. Questi piccoli, spesso questi adolescenti, non devono restare invisibili. Lo sforzo deve essere indirizzato a garantire loro le adeguate tutele. Proprio per questo abbiamo previsto di adottare un protocollo che verrà sottoscritto il prossimo 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza”.
“Il nostro obiettivo è monitorare la condizione degli orfani di femminicidio”
“Vogliamo analizzare le problematiche specifiche di questi bambini – ha detto Stefania Bartoccetti, fondatrice di Telefono Donna Italia e presidente dell’Osservatorio -, collaborare con le Istituzioni per fornire risorse alle famiglie e ai professionisti coinvolti. Il nostro obiettivo è monitorare la condizione degli orfani di femminicidio, promuovere politiche di sostegno, campagne di sensibilizzazione e raccogliere dati aggiornati per favorire interventi efficaci”.
Le istituzioni e il ricordo di un orfano speciale
La presentazione a Palazzo Lombardia è stata arricchita dagli interventi di Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano. Preseti anche Alessandra Tripodi, viceprefetto di Milano e Riccardo Bettiga, garante per l’infanzia, adolescenza e vittime di reato di Regione Lombardia.
L’evento si è chiuso con la testimonianza dell’ex calciatore e orfano speciale Andrea Carnevale. Oggi dirigente dell’Udinese ed ex giocatore del Napoli e della Nazionale, a 14 anni rimase orfano di femminicidio. Ne è nato un dibattito cui hanno partecipato Laura Zoppini, direttore socio sanitario Asst Ospedale metropolitano Niguarda; Laura Parolin, presidente ordine degli psicologi della Lombardia; Paola Acquaro, psicologa e psicoterapeuta Telefono donna; Ernesto Sarno, avvocato penalista Telefono Donna; Carla de Albertis, Fondazione Bambini nel cuore; Michele Catarinella, governatore Rotary club distretto 2041; Rossella Vitali, governatrice Lions club Milano Città metropolitana; Elena Demarziani, presidente comitato pari opportunità Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano.
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