Antonella Lombardi.
Nata a Lucca vive a Colle di Compito (Lu). Partecipa al Concorso 50&Più per la terza volta.
L’ho fatto, ho preso in mano una penna e ti scrivo.
Il mio passato riaffiora, vivo con i miei ricordi fatti di immagini, suoni, profumi e fatti di anni passati ma pieni di emozioni belle e brutte ma reali.
Di me ho perso molte cose ma ricordarle alcune mi aiuta a non lasciare andare via.
Ricordo il treno che ci portava via, mamma e io. Era il millenovecentosessanta, papà ci aspettava alla fermata del treno in Germania. All’arrivo il cielo di gennaio era grigio e freddo. Una fitta nebbia avvolgeva la stazione, tutto era nuovo ma mamma aveva già nostalgia di casa, del cielo azzurro, dei suoi cari e di nonna.
Una decisione, quella di partire per papà mesi prima, un po’ sofferta ma indispensabile per una scelta futura di vita migliore.
Ragazzo giovane di grande maturità, provato dalla vita passata.
Ci accolse nei migliori modi con casa e arredi, cibo e tanto amore.
Non so cosa vuol dire non amare, dopo qualche anno arrivarono due sorelle. La nostra casa era piena di affetti e di gioia. I miei genitori entusiasti del loro capolavoro: una bella casa con i suoi cuccioli. La cordialità non mancava. Ogni occasione un saluto di qualcuno, l’integrazione con un paese straniero era positivo. Papà lavorava in miniera, ben voluto grande lavoratore, riuscì a migliorare con lo studio il suo lavoro e a prendere un diploma ambito da molti, ma da pochi preso in un paese straniero.
E io crescevo sognando di volare guardando le oche che emigravano nel cielo.
Ogni tanto si ritornava da nonna in vacanza al caldo di casa mia, ai profumi della mia terra di una bellezza unica ai miei occhi di bambina. Poi il ritorno alla vita di sempre, lontano da casa continuava per nove lunghi anni.
Finalmente un giorno il ritorno a casa, il lavoro di papà in un’Italia produttiva ci permise di vivere con dignità.
La vita continuava e la famiglia cresceva di un altro fratello, il piccolino di casa.
Papà il tempo è passato
E ingrigia con le sue increspature i ricordi passati quando bambina tu mi davi la mano, che gioia l’infanzia con i suoi ricordi. Ora, quando ti guardo vedo i tuoi occhi di padre che con amore mi accompagnavi a crescere per trovare la strada della mia vita futura. Come vorrei tornare al tempo di allora, ricca di valori e speranza. Quanto entusiasmo ho lasciato al passato con i miei sogni che tu sognavi anche per me.
Ora sono di fronte a te. Io ci sarò e tu ci sarai per me. Ti condurrò al di là del tempo e come un girotondo ci abbracceremo per sognare ancora insieme in un mondo nuovo.