In Italia l’occupazione aumenta tra le donne, i dipendenti e gli over 34, ma la vera locomotiva del mercato del lavoro sono i baby boomer.
Novembre 2023 ha segnato un passo positivo nel mercato del lavoro: occupazione stabile al 61,8% e disoccupazione in calo al 7,5%. Rispetto a novembre 2022, è calato sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,6%, pari a -71mila unità) sia quello degli inattivi (ossia né occupati né in cerca di occupazione) tra i 15 e i 64 anni (-3,6%, pari a -459mila).
I dati recentemente diffusi dall’Istat rafforzano quindi un trend già in atto da tempo, ma non sono incoraggianti per tutti. Dalla crescita restano esclusi gli autonomi, infatti, mentre dall’analisi per fasce di età appare consolidata un’altra tendenza, quella del boom occupazionale legato al fattore età. Che lascia i più giovani ancora ai margini del mercato lavorativo.
L’aspetto anagrafico
Se infatti paragoniamo i dati relativi all’occupazione di novembre 2023 con gli stessi del novembre 2022, notiamo che nonostante l’aumento dell’occupazione coinvolga anche i giovani di 15-34 anni (+19mila) e gli adulti tra i 25 e i 34 (+71mila), scende tra i 35 e i 49enni, spesso giovani madri (-47mila), per concentrarsi tra gli over 50 (+477mila). Tradotto, se il numero degli occupati – 23milioni 743mila – è in complesso superiore a quello di novembre 2022 di 520mila unità, ben 477mila di questi sono over 50. Sono loro dunque a svolgere attualmente il ruolo di locomotiva trainante dell’occupazione.
Mercato del lavoro e baby boomer
Secondo gli analisti ciò è dovuto al fattore chiave demografico. Più che a nuove assunzioni, infatti, la crescita occupazionale è legata alla permanenza nel mondo del lavoro di una generazione molto numerosa: i baby boomers. Questi sono incoraggiati a rimanere competitivi sul mercato occupazionale da una buona forma fisica (nonostante l’età) e dall’esperienza consolidata sul campo, fattore che attrae le aziende. Si aggiunga la mancata uscita per il pensionamento. Dalla riforma Fornero del 2011 lasciare anticipatamente il lavoro è diventato sempre più svantaggioso e la tendenza appare rafforzata nel 2024 dalla Manovra, che rende ancora più svantaggiosa la pensione anticipata.
Le buone notizie
Il quadro demografico lascia spazio però ad una interpretazione positiva per l’economia italiana. Rispetto al mese precedente l’occupazione aumenta tra le donne, i dipendenti (e gli over 34), mentre cala tra gli autonomi e i 15-34enni. In confronto allo stesso mese del 2022 l’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni. Il calo della disoccupazione coinvolge anche i giovani, con un tasso al 21%, il più basso dal 2008. Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-3,3%, pari a -66mila unità) per uomini e donne e per tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 25-34enni.
Una crescita con luci e ombre
Per Confcommercio si tratta di “segnali positivi per consumi e crescita”, anche se il 2024 potrebbe rivelarsi un anno non particolarmente brillante. Ciò non toglie, conclude la Confederazione, che seppure il sistema abbia retto all’urto dell’inflazione, riassorbendo gran parte dei disoccupati e degli inattivi, restino alcune criticità. La partecipazione delle donne al mondo del lavoro, ad esempio, anche se in aumento negli ultimi anni, è ancora molto lontana dai valori medi europei e resta fortemente penalizzante l’elevato numero di inattivi tra la popolazione al di sotto dei 35 anni.
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