Il cervello umano non smette mai di evolversi, e per diventare adulto ha bisogno di molto più tempo del resto del corpo.
Se fino ai 30 anni il cervello cresce, dopo comincia a ridursi di volume, con una maggiore velocità dopo i 60 anni. Questo avviene soprattutto nelle aree frontali che regolano il ragionamento e il controllo delle emozioni, e nell’ippocampo, coinvolto nell’apprendimento e nella memoria. Un nuovo studio della Columbia University però aggiunge nuovi elementi a quanto si conosce sull’evoluzione dell’organo più complesso, e ammette che anche nel cervello adulto si possano formare nuovi neuroni anche dopo i 70 anni.
La durata della neurogenesi
Lo studio, basato su autopsie condotte su soggetti deceduti in età diverse, ha mostrato che la neurogenesi avviene anche negli adulti, prima di diventare molto anziani, e che nell’ippocampo si creano un centinaio di nuovi neuroni ogni giorno. Altri studi però contrastano con questi risultati, e indicano che il limite per la nascita di nuovi neuroni sia intorno ai 13 anni.
Ciò che mette d’accordo gli studiosi è che, indipendentemente dal numero di cellule, contino le connessioni, che rendono il cervello in grado di imparare nuove abilità anche da anziani, anche se con qualche sforzo in più.
“Le performance cerebrali possono essere migliorate anche in età avanzata – ha dichiarato Alfredo Berardelli, presidente della Società Italiana di neurologia intervistato dal Corriere della Sera – certo conta tenere impegnato il cervello durante tutta la vita per rafforzare la rete delle connessioni cerebrali; ciò crea una riserva cognitiva consistente, così quando qualche funzione viene meno per il deteriorarsi delle cellule nervose può essere rimpiazzata da altri neuroni della rete. Ma non è mai troppo tardi e tutte le attività che stimolano la mente possono andare bene a patto di essere motivati e farle volentieri, ma anche di scegliere qualcosa che lo accenda davvero e non sia un esercizio passivo, come leggere, frequentare amici, visitare musei, creare occasioni per imparare qualcosa di nuovo.”
La crescita del cervello nel corso della vita
Il cervello di un bambino nei primi mesi di vita ha un accrescimento rapidissimo, tanto da formare un milione di nuove connessioni al secondo. Secondo i neurologi, ciò che alimenta un nuovo nato nei primi mille giorni di vita inciderà sul funzionamento del cervello per tutto il resto della vita. Per questo allattamento, svezzamento e alimentazione nei primi tre anni sono fondamentali per potenziare i collegamenti nervosi che serviranno per la memoria, gli impulsi, l’umore, la pianificazione delle attività anche nel futuro.
In adolescenza il cervello continua a svilupparsi in modo significativo, quando termina l’accrescimento del volume cerebrale con la massima materia grigia (che corrisponde alle cellule nervose), mentre la materia bianca tende ad aumentare in età adulta (connessioni nervose). Dai 12 ai 24 anni però si ha un affinamento delle funzioni cognitive attraverso il fenomeno del “pruning”, dove le connessioni cerebrali non più necessarie vengono eliminate e il cervello diventa più agile e adattabile a nuovo apprendimento. Anche in questa fase della vita è fondamentale avere un’alimentazione sana, un buon livello di esercizio fisico, e un sonno regolare.
Lo sviluppo predominante in fase adolescenziale è associato alle emozioni e alla parte sociale del cervello, mentre la corteccia perifrontale deputata al ragionamento e al controllo degli impulsi maturerà dopo i 30 anni. Dopo i 60 anni il volume del cervello si riduce nelle aree frontali e nell’ippocampo, e la corteccia cerebrale si assottiglia perché le cellule si diradano e hanno meno connessioni. Questo processo rallenta le funzioni cognitive ma, come gli studi testimoniano, mantenersi attivi è il modo migliore per contrastarlo.
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