Per il 45% dei cittadini intervistati dall’Istituto Demopolis per la Fondazione Con il Sud il divario si è progressivamente aggravato negli ultimi cinque anni. La percentuale sale al 60% fra i residenti a Sud. Dati ancora più netti tratteggiano le consapevolezze degli italiani: per l’80%, il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese.
Gli ultimi dati Istat non lasciano dubbi sullo spopolamento del nostro Paese. Al 1° gennaio 2024 la popolazione residente in Italia era pari a 58 milioni 990mila unità. In calo di 7mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente (-0,1 per mille abitanti). Confermando quanto già emerso nel 2022 (-33mila unità) il calo della popolazione sta rallentando. Dal 2014 al 2021 (-2,8 per mille in media annua) ha contraddistinto il Paese nel suo insieme con alcune variazioni. Nel Mezzogiorno la variazione è negativa, peraltro consistente nella misura del -4,1 per mille. Nel Nord, invece, la popolazione aumenta del 2,7 per mille. Stabile quella del Centro (+0,1 per mille).
Fondazione Con il Sud, attraverso il supporto dell’Istituto Demopolis, ha analizzato il fenomeno con l’indagine Il futuro di chi?, delineando uno scenario preoccupante per chi vive al Meridione. Uno spopolamento che al Sud procede più veloce rispetto al resto del Paese.
Spopolamento Sud: La Fondazione ‘Con il Sud’ lancia un piano di rigenerazione
Stefano Consiglio, presidente della Fondazione Con il Sud, ha sottolineato: “Emerge la voglia di vedere tutto un altro film sul Sud, perché non accettiamo la deriva demografica delle regioni meridionali come un destino già segnato. La sfida della rigenerazione demografica si vince insieme, ‘con’ il Sud”.
Nel documento programmatico della Fondazione è indicato come obiettivo strategico prioritario per il prossimo triennio quello di “ridare slancio ai processi di rigenerazione del Sud Italia, provando a contrastare il fenomeno dello spopolamento ‘insieme’ a tutti gli attori che ne condividono l’impegno per lo sviluppo sociale ed economico del Sud. Per queste ragioni, la Fondazione proseguirà l’impegno ad allargare la sfera dei beneficiari, ad estendere il raggio d’azione degli interventi, ad ampliare e rendere più fitta la rete di partner con cui collaborare”.
Cosa pensano dello spopolamento i cittadini del Sud
Per il 45% dei cittadini intervistati il divario si è progressivamente aggravato negli ultimi 5 anni. La percentuale sale al 60% fra i residenti a Sud. Dati ancora più netti tratteggiano le consapevolezze degli italiani: per l’80%, il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese. Sempre dal report emerge che il 75% degli intervistati ritiene che per favorire lo sviluppo economico occorre prima affrontare i problemi sociali di un territorio. I cittadini che vivono al Sud indicano investimenti per bisogni sociali e collettivi lungamente disattesi, a partire dalla qualificazione dei servizi sociali e della sanità (73%), ma anche attività per l’inserimento lavorativo dei giovani (66%), educazione alla legalità (57%) e di tutela e valorizzazione dell’ambiente (51%), rafforzamento di servizi destinati ad anziani e bambini (51%).
60 milioni di euro in tre anni per valorizzare il Meridione
“L’approccio operativo della Fondazione Con il Sud sarà di tipo olistico – ha sottolineato il direttore generale, Marco Imperiale – per restituire una visione di insieme dei vari interventi. Con circa 60 milioni di euro nel triennio, stanziati dalle fondazioni di origine bancaria, saranno avviati bandi e iniziative per la valorizzazione dei beni storico-artistici, dei beni ambientali, dei beni confiscati alle mafie, per il sostegno alle attività socio-sanitarie, per la promozione dell’inclusione sociale delle persone con maggiori vulnerabilità, per promuovere il volontariato, per incoraggiare l’accoglienza e la permanenza di studenti stranieri in territori con alti tassi di spopolamento e significativi cali di iscrizioni alle università di riferimento, per l’avvio di progetti di sviluppo locale, per la formazione dei quadri de terzo settore, per raccontare il Sud e il sociale attraverso il linguaggio cinematografico”.
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