Il lavoro a distanza permette di risparmiare l’emissione di circa 600 chilogrammi di anidride carbonica all’anno pro capite (-40% rispetto al 2018), con un ulteriore risparmio di tempo di circa 150 ore, distanze percorse (una media di 3.500 km) e carburante (260 litri di benzina o 237 di gasolio).
A dirlo sono i dati dello studio Enea sull’impatto ambientale dello smart working a Roma, Torino, Bologna e Trento nel periodo 2015-2018, pubblicato sulla rivista internazionale Applied Sciences.
I risultati dello studio sullo smart working
In base alle risposte di un campione di 1.269 lavoratori agili della Pubblica amministrazione nelle quattro città considerate, che negli spostamenti casa-lavoro usano il mezzo privato a combustione, ogni giorno di lavoro a distanza consente di evitare 6 kg di emissione diretta in atmosfera di Co2, oltre a far risparmiare carburante. È stata anche evidenziata una riduzione di ossidi di azoto a persona al giorno (dai 14,8 grammi di Trento ai 7,9 di Torino), monossido di carbonio (da 38,9 grammi di Roma a 18,7 grammi di Trento) e PM10 (da 1,6 grammi di Roma a 0,9 di Torino).
Durante i giorni di attività flessibile, il 24,8% del campione ha risposto di aver scelto modalità di trasporto più sostenibili anche per gli spostamenti extra lavorativi, come mezzi pubblici o bicicletta, mentre l’8,7% ha dichiarato di aver modificato le proprie scelte in favore del mezzo privato, e il 66,5% di non aver cambiato le proprie opzioni di mobilità rispetto al solito.
I tempi di percorrenza casa lavoro giornalieri
Dai dati raccolti è emerso che il campione percorre in media 35 km al giorno per una durata di un’ora e 20 minuti. Roma supera la media di percorrenza con due ore, ma in questo caso subentra anche il fattore della distanza maggiore, che in un caso su cinque è superiore ai 100 km al giorno, oltre al traffico che rallenta la tratta. Nella capitale gli spostamenti giornalieri per motivi di lavoro e studio sono circa 420 mila e ogni cittadino trascorre nel traffico 82 ore all’anno.
I mezzi utilizzati
La metà del campione ha dichiarato di viaggiare esclusivamente con mezzi di trasporto privato a motore (47% in auto e 2% in moto o motorino), mentre il 17% viaggia con i mezzi pubblici e il 16% sceglie un mix di mezzi pubblici e privati. Fra le quattro città, Trento è quella in cui c’è un maggiore utilizzo dei messi privati a combustione interna negli spostamenti casa lavoro (62,9%), seguita da Roma (54,4%), Bologna (44,9%) e Torino (38,2%).
Italia, un’auto ogni due abitanti
“Nel nostro paese circa una persona su due possiede un’autovettura, ossia ci sono 666 auto ogni mille abitanti – ha spiegato Roberta Roberto, ricercatrice Enea del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili, fra gli autori dell’indagine – un dato che pone l’Italia al secondo posto in Europa per il più alto tasso di motorizzazione, dopo il Lussemburgo. In Italia i trasporti sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni totali nazionali di gas serra e quasi tutte, il 93%, provengono dal trasporto su gomma (il 70% dalle auto). Il lavoro agile e tutte le altre forme di lavoro a distanza, tra cui lo smart working, hanno dimostrato di poter essere un importante strumento di cambiamento in grado non solo di migliorare la qualità di vita professionale e personale, ma anche di ridurre il traffico e l’inquinamento cittadino e rivitalizzare intere aree periferiche e quartieri considerati dormitorio.”
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