Partirà da domani, 6 novembre, il nuovo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 3 novembre scorso. In realtà, l’entrata in vigore era prevista per oggi, ma date le numerose novità, si è deciso di concedere un giorno in più «per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività», ha spiegato il Premier ieri sera in conferenza stampa.
Il Decreto presenta nuove misure ancora più restrittive rispetto alle disposizioni precedenti e dispone interventi più severi in quelle Regioni che palesano uno scenario di rischio più elevato. Sul territorio nazionale, quindi, non varranno regole univoche in tutte le Regioni, ma il Paese è stata diviso in tre aree secondo il grado di rischio: area gialla, arancione e rossa. Le Regioni, che a partire dal 6 novembre dovranno seguire precise restrizioni, sono state individuate con un’ordinanza del Ministero della Salute.
Le ragioni di un’ulteriore stretta
Come illustrato dal Presidente del Consiglio, il virus corre diffusamente e complessivamente su tutto il territorio nazionale. «Il quadro epidemiologico è in peggioramento in Italia come nel resto d’Europa. L’indice di trasmissione del virus in Italia ha superato la soglia critica e a livello nazionale si colloca a 1.7 (l’allerta scatta proprio quando si supera 1, ndr) e in alcune Regioni è superiore alla media nazionale».
C’è «un’alta probabilità – ha sottolineato Conte – che alcune Regioni superino le soglie individuate come critiche di terapia intensiva e di aree mediche già nelle prossime settimane. Dobbiamo necessariamente intervenire per rallentare la circolazione del virus in attesa di poter disporre di vaccini, di terapie risolutive».
Ecco come è stata divisa la Penisola in tre aree secondo il livello di rischio:
- Area gialla (criticità moderata): Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto.
- Area arancione (criticità medio-alta): Puglia e Sicilia.
- Area rossa (criticità alta): Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.
Area gialla (criticità moderata)
Le restrizioni, che al momento riguardano la maggioranza delle Regioni, sono più “soft”.
La circolazione è limitata. Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato di non spostarsi per tutto l’arco della giornata, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità.
Si chiudono i centri commerciali. È prevista la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali. Fanno eccezione però farmacie, parafarmacie, negozi di genere alimentari, tabaccherie ed edicole che si trovano all’interno di essi. Coerentemente con la chiusura delle sale da gioco e delle sale bingo, è prevista anche la chiusura di “corner” adibiti all’attività di scommesse e videogiochi ovunque siano collocati.
Fermi musei e mostre. Sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. Rimangono chiusi cinema e teatri.
Le attività commerciali al dettaglio devono rispettare rigorosamente le regole. Le attività commerciali al dettaglio devono assicurare gli ingressi dilazionati, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro. Inoltre, dovrà essere impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni.
Per il trasporto pubblico c’è una riduzione della capienza fino al 50%. A bordo dei mezzi pubblici di trasporto locale e trasporto ferroviario regionale, con esclusione di quello scolastico dedicato, è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50%.
Scuole superiori e attività didattica. È previsto il passaggio integrale (al 100%) alla didattica a distanza per le scuole superiori. Rimane la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali. L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio della mascherina tranne che per i bambini di età inferiore ai 6 anni o con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.
Incentivazione del lavoro agile presso privati e Pubblica Amministrazione. Le Pubbliche Amministrazioni dispongono una differenziazione nell’orario di ingresso e uscita del personale, fatto salvo il personale sanitario e socio sanitario, nonché quello impegnato in attività connessa all’emergenza o in servizi pubblici essenziali. È fortemente raccomandato, inoltre, l’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privato.
Sport. Sono consentite le attività all’aperto e presso i circoli sportivi. Rimangono chiuse palestre e piscine.
Area arancione (criticità medio-alta)
Le restrizioni si fanno più stringenti rispetto all’area gialla a partire dagli spostamenti e dalla sospensione 7 giorni su 7 della ristorazione.
Gli spostamenti vietati e quelli consentiti. Rimane il divieto di circolare e dalle ore 22.00 alle ore 5.00 se non per motivi di lavoro, necessità e salute. È vietato ogni spostamento da una regione all’altra o da un comune all’altro, fatta eccezione per quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità (ovvero per motivi di salute). Sono comunque permessi quelli strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui è consentita. È possibile comunque spostarsi da un Comune all’altro per usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel Comune di residenza.
Sono sospese le attività di ristorazione. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Resta tuttavia consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle ore 22.00, la ristorazione con asporto con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Area rossa (criticità alta)
Si tratta della situazione peggiore che possa prospettarsi. In questo caso si applica quindi un lockdown di fatto, con le seguenti restrizioni.
Spostamenti vietati e consentiti. Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla regione e comuni, nonché all’interno di essi. Fanno eccezione gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui è consentita. «L’autocertificazione è collegata ai divieti. Nelle zone rosse quando si esce di casa va l’autocertificazione, così come tra Regioni e Comuni», ha spiegato il Presidente del Consiglio nella conferenza stampa da Palazzo Chigi.
Attività scolastica. A partire alla seconda media le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Ad eccezione della possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali.
Sospese le attività commerciali al dettaglio e i mercati. Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, della media e grande distribuzione, nei centri commerciali. Sono chiusi i mercati, salvo le attività di soli generi alimentari. Restano aperti edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie, parrucchieri, barbieri e lavanderie.
Sospesa la ristorazione. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle ore 22.00, la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Attività motoria. È consentito svolgere attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherina. È comunque consentita l’attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Sono sospese le attività nei circoli sportivi.
Sono 21 gli indicatori per stabilire il livello di rischio
La suddivisione della penisola in tre aree di rischio è frutto del piano di monitoraggio della curva epidemiologica basato su 21 parametri, tra i quali l’indice del contagio, i focolai, la capacità di risposta sanitaria. «Questo piano – ha spiegato il Premier – è la nostra bussola che ci consente di intervenire con misure differenziate e mirate. Più la circolazione del virus è elevata, più è a rischio la tenuta dei servizi sanitari, e più restrittive saranno le misure».
Riguardo poi alle ordinanze del Ministero della Salute «non saranno arbitrarie, come non lo è stata quella di oggi – ha precisato Conte -, ma recepiranno l’esito del monitoraggio periodico che viene effettuato dai rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero stesso, dai rappresentati delle Regioni e con la condivisione del Comitato tecnico scientifico». Le ordinanze avranno effetto per almeno 15 giorni.
Il Premier ha annunciato che è in arrivo un secondo Decreto “Ristori” che prevede indennizzi a favore delle attività economiche ulteriormente colpite da quest’ultimo Decreto.
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