Immaginate di non potervi muovere o comunque di non essere sufficientemente autonomi da poter fare anche la cosa più semplice senza dovervi sforzare. È la condizione che molte persone disabili ed anziane affrontano oggi.
Per rispondere alle loro esigenze è stato avviato e finanziato dall’Unione Europea il progetto Listen, un nome non scelto a caso che richiama la capacità di “ascoltare” dei nuovi dispositivi di domotica. Coordinatore del progetto è Athanasios Mouchtaris dell’Institute of Computer Science presso la Foundation for Research and Technology-Hellas, in Grecia.
Grazie ai dispositivi per il “controllo vocale ad ampio raggio”, si facilita l’accesso a tutti quei servizi web che aiutano a mantenere una rete di relazione con amici e familiari. Ma l’automazione comprende anche il controllo remoto di riscaldamento e aria condizionata, dell’illuminazione e delle comunicazioni online e, in tal caso, gli anziani e i disabili hanno bisogno di prodotti tarati sulle loro esigenze. Listen punta infatti a controllare con la voce lampade, persiane e tutti gli apparecchi collegati al web. Consente persino di dettare e-mail, accedere ai social media e fare ricerche sul Web, tutto senza digitare una sola parola.
I responsabili di Listen hanno fatto lavorare diverse aziende europee su tecnologie all’avanguardia nell’interazione vocale per facilitare la successiva realizzazione di prodotti nel mercato continentale interno. L’ultima questione che resta da dirimere è ora quella della privacy. Infatti, la stragrande maggioranza delle interfacce vocali sviluppate finora è basata sul cloud e ciò non garantisce ai consumatori una tutela dai rischi legati alla violazione della privacy. Per fornire una maggiore protezione Listen punta ad operare a livello locale impedendo l’invio di dati fuori dell’ambiente domestico.
Solo per avere un idea di come potrebbero svilupparsi in futuro queste problematiche è utile citare il caso dell’assistente vocale Alexa, le cui registrazioni sono state richieste dai giudici all’azienda produttrice Amazon in occasione di un processo per omicidio in Florida. Al momento gli inquirenti hanno dato conferma della consegna da parte di Amazon delle registrazioni, di cui però non si conosce ancora il contenuto. Alexa potrebbe essere determinante nell’accusa – e nella condanna – del principale indiziato. Avviene per la prima volta ma non è difficile immaginare che in futuro, se non si attueranno adeguate tutele giuridiche, i confini tra giustizia e privacy diventeranno labili.
Ne è la prova un’altra controversia avvenuta sempre negli Stati Uniti sul dispositivo Amazon Ring: un campanello per le abitazioni private dotato di videocamera. In California, la polizia di una contea ha addirittura promosso l’acquisto di questo strumento in cambio dell’accesso alle riprese, senza nessuna autorizzazione giudiziaria. Ben 30 associazioni per i diritti civili hanno già protestato contro un’infrastruttura che giudicano lesiva dei diritti personali. E potrebbe essere solo l’inizio.
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