Il concetto di invecchiamento nelle diverse culture è estremamente legato al contesto sociale e può essere molto diverso da un paese all’altro.
Tra gli studi esistenti in merito sono noti i confronti tra Oriente e Occidente e in generale si è rilevato che nei paesi asiatici c’è una visione positiva e di stima verso le persone anziane. Una tendenza molto più forte che in Europa, dove la gioventù in tutte le sue forme è un forte valore culturale.
La Cina e il Giappone sono due delle culture in cui le persone anziane sono maggiormente rispettate e venerate. In Giappone viene celebrato Keirō No Hi, il giorno del rispetto per gli anziani. In India e nella religione indù, invece, è consuetudine inginocchiarsi davanti agli anziani come simbolo di rispetto. Nei paesi a maggioranza musulmana, infine, prendersi cura degli anziani è considerato un onore.
Lo studio “Perceptions of Aging across 26 cultures”
Il primo studio in merito, considerato ancora oggi un riferimento, è del 2009 ed è stato realizzato da ricercatori di 26 paesi diversi. Gli studiosi hanno lavorato su un protocollo comune utilizzando alcuni elementi relativi alle teorie delle differenze culturali. I risultati sono stati pubblicati nel documento Perceptions of Aging across 26 cultures and their Culture-Level Associated.
La ricerca ha coinvolto più di 3.400 studenti con le loro percezioni sui cambiamenti legati all’età. Gli aspetti analizzati dagli studiosi attraverso le risposte a un questionario sono stati quelli fisici, cognitivi e socio-emotivi. I partecipanti, infatti, hanno ricevuto un elenco di caratteristiche che dovevano giudicare in aumento, in diminuzione o invariate in base all’età ed è stato chiesto loro se le rispettive culture consideravano positivamente o negativamente il fatto di diventare anziano.
I risultati
Gli intervistati di quasi tutti i paesi hanno indicato che l’invecchiamento è percepito negativamente, fatta eccezione per quelli cinesi, indiani, malesi, russi e neozelandesi. Rispetto alla sfera fisica, invece, è stato rilevato il consenso nelle diverse culture sul fatto che la prestanza e le capacità diminuiscono con l’avanzare dell’età. In particolare in Estonia, Hong Kong e Federazione Russa sono stati riscontrati i punteggi più bassi in fatto di attrattività fisica. Mentre sulla capacità di realizzare attività quotidiane i punteggi inferiori sono stati registrati da Hong Kong, Estonia, India e Cina.
Per quanto riguarda gli aspetti cognitivi si è registrata un’uniformità di consensi tra quegli aspetti che aumentano, come la conoscenza e la saggezza, con punteggi alti in Australia, Inghilterra, Estonia, Italia, Giappone, Usa e Cina, e quelli che diminuiscono, come la capacità di imparare cose nuove, con punti più bassi in Australia, Estonia, Malesia, Perù e Stati Uniti.
La sfera degli aspetti socio-emotivi è quella che ha registrato le differenze maggiori. In generale, il rispetto verso i senior tende ad aumentare per tutte le culture, con i punteggi più alti per India, Estonia, Cina, Uganda, Malesia, e la soddisfazione sulla vita pregressa aumenta in Nuova Zelanda, Cina e Malesia, ma diminuisce in Croazia, Iran, Serbia, Slovacchia.
Rispetto al ruolo dell’autorità esercitata in famiglia si legge una diminuzione in paesi come Argentina, Francia, Corea del Sus e Svizzera, ed un aumento in Cina, Malesia e Uganda.
Limitazioni metodologiche dello studio
Il campione è costituito solo da studenti universitari, in prevalenza donne, e con una scarsa rappresentanza dei paesi africani, del Golfo Persico e dell’Asia Centrale. Ma nonostante i limiti metodologici, lo studio offre un contributo interessante sui modelli interculturali percepiti in relazione all’età e all’invecchiamento e cerca soprattutto di superare gli stereotipi esistenti.
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