Chiarezza della comunicazione e accessibilità delle informazioni sono fattori determinanti per la partecipazione attiva degli over 50 e influenzano anche il senso di appartenenza
Un linguaggio inclusivo e immediato non solo facilita la comprensione delle informazioni, ma promuove anche un senso di appartenenza sociale e incoraggia un coinvolgimento significativo da parte della fascia di popolazione over 50.
Lo dicono i dati dell’indagine per cui ben il 67,4% degli intervistati ritiene “molto importante” l’utilizzo di un linguaggio chiaro e comprensibile nei processi di partecipazione; un ulteriore 29,2% lo considera “abbastanza importante”, mentre solo una piccola minoranza lo giudica “poco importante” (2,8%) o “per nulla” importante (0,6%).
Più nello specifico, il 61,3% ha identificato l’uso di un linguaggio semplice come il metodo più efficace per migliorare la partecipazione. Una terminologia chiara non solo rende le informazioni più accessibili, ma suscita anche un forte senso di appartenenza, elemento cardine per un maggior attivismo sociale. In tal senso, la metà esatta degli intervistati ha affermato che incoraggiare le persone ad intervenire è fondamentale per aumentare il coinvolgimento sociale, mentre il 50,9% ha sottolineato l’importanza di raccogliere attivamente le opinioni e le idee dei cittadini, suggerendo che dare voce agli anziani sia una strategia indispensabile per migliorare la partecipazione sociale.
La comunicazione inclusiva, quella che evita discriminazioni di ogni genere, è considerata importante dal 36,4%, mentre per il 35,2% lo è rendere accessibili a tutti quelle informazioni sulle modalità che consentono di prendere parte in modo attivo alla vita della propria comunità. Infine, il 21,3% ha evidenziato la necessità di informare le persone sui processi di partecipazione attraverso l’uso di strumenti digitali. Un’analisi più approfondita rivela una maggiore valorizzazione degli strumenti digitali da parte dei più giovani (50-64 anni) e degli over 74, e si nota una preferenza geografica nel Sud e nelle Isole. Mentre non emergono differenze significative tra uomini e donne riguardo la preferenza per una comunicazione semplice.
Infine, come affermato da un intervistato su due (51,3%), il linguaggio più adatto per promuovere la partecipazione sociale deve essere ‘coinvolgente’ e ‘stimolante’. Questo approccio non solo educa e informa sui problemi relativi al sociale, ma crea anche un senso “di comunità, appartenenza e connessione” tra i partecipanti (41,5%).
Ma dove si sperimenta un linguaggio in grado di promuovere la partecipazione sociale? Per il 39,9% nel volontariato, per il 38,6% nella famiglia e per il 33,7% nelle associazioni; in fondo alle preferenze, entrambi al 6,5%, troviamo i partiti politici e i sindacati. Questi i principali contesti in cui la maggior parte degli intervistati ha sperimentato un linguaggio capace di favorire la condivisione. Ambienti che rappresentano opportunità preziose per incoraggiare gli anziani a partecipare attivamente alla vita sociale.
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