Il 26% degli uomini italiani ha ammesso di aver tradito, rispetto al 19% delle donne. Il concetto di infedeltà sta quindi evolvendo radicalmente, riflettendo cambiamenti più ampi nelle dinamiche sentimentali e nella percezione della sessualità all’interno delle relazioni.
Cosa vuol dire infedeltà per le persone e per quale motivo tradiscono? Cercando di rispondere a queste domande YouGov – istituto di ricerca – ha condotto uno studio internazionale (Italia compresa) su persone comuni e Ashley Madison – piattaforma leader per chi è alla ricerca di incontri per avventure – ha realizzato una sua ricerca sullo stesso tema interrogando gli iscritti alla piattaforma.
Ne è emerso che il 26% degli uomini italiani ha ammesso di aver tradito, rispetto al 19% delle donne. Questi dati evidenziano come il concetto di infedeltà stia evolvendo radicalmente. Una situazione che riflette cambiamenti più ampi nelle dinamiche sentimentali e nella percezione della sessualità all’interno delle relazioni.
Perché tradiamo: non sempre è legato alla fine dell’amore verso il partner
Le motivazioni dietro l’infedeltà non sono necessariamente legate alla fine dell’amore verso il partner principale. Al contrario, molte persone scelgono di tradire per superare ostacoli fisici o emotivi all’interno della relazione, mantenendo vivo l’amore o preservando il legame primario. Chi ha tradito più volte sembra adottare questo approccio con maggior convinzione rispetto a chi non ha mai sperimentato una relazione extraconiugale.
Le persone intervistate sembrano tradire con responsabilità verso la relazione principale, salvaguardando i sentimenti per quello che viene considerato il male minore: la scappatella. Infatti se la 2° motivazione principale per cui gli italiani tradiscono il partner principale è la fine dell’amore, gli utenti sondati non comprendono la fine del sentimento tra le prime 5 motivazioni per cui tradiscono. Anzi, la 2° motivazione in ordine di importanza è proprio preservare la relazione con il/la compagno/a principale.
L’infedeltà come tentativo di soddisfare i propri bisogni
L’infedeltà, dunque, non sempre rappresenta una minaccia per la relazione principale, ma potrebbe essere vista come un tentativo di soddisfare bisogni che, senza la relazione secondaria, rimarrebbero insoddisfatti. Questo dato offre una nuova prospettiva sulla complessità delle dinamiche relazionali contemporanee.
Riguardo al perdono, l’indagine ha rivelato che il partner che ha subito l’infedeltà perdona perché vede questo atto come una cosa positiva per salvare e portare più benefici alla relazione. Le donne che perdonano sono il 75% contro il 77% degli uomini. Mentre le percentuali hanno un netto crollo sulla popolazione italiana generale investigata da YouGov per cui chi commette l’infedeltà non viene perdonato così facilmente, nonostante già il 35% delle donne contro il 39% degli uomini è pronto a perdonare.
Donne meno in colpa e più emancipate
Dall’indagine emerge che le donne tendono a provare meno sensi di colpa o altre emozioni negative rispetto agli uomini. Il 58% delle donne ha risposto di ‘non sentirsi in colpa per aver tradito’, contro il 52% degli uomini. Si tratta di un cambiamento significativo rispetto al passato, quando l’infedeltà veniva utilizzata come strumento per far provare vergogna, soprattutto alle donne, influenzandole negativamente. Sebbene il peso della preoccupazione su come l’infedeltà sia percepita dagli altri, la ricerca di Ashley Madison rivela che le donne oggi sono più emancipate rispetto alla concezione e all’immaginario comune riguardo l’infedeltà.
Infedeltà, un elemento possibile e ‘superabile’ per la coppia
“Nel corso degli anni – ha dichiarato la Dottoressa Marta Giuliani, psicoterapeuta, sessuologa clinica e socia fondatrice della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia – si è profondamente modificata la visione dell’infedeltà all’interno della coppia, complici non solo le rivoluzioni sessuali ma anche la minore diffusione di dogmi di natura culturale e religiosa che veicolavano un’idea di sacralità della famiglia. Un tempo infatti il tradimento era considerato un comportamento censurabile dalla società senza possibilità di mediazione, mentre oggi – anche grazie all’ampia diffusione di questo tema sui media – viene concepito sempre di più come un elemento possibile e ‘superabile’ per la coppia. Questo non significa che non rappresenti uno tsunami relazionale per chi ne è coinvolto, ma che si è molto più inclini, una volta superato lo shock iniziale, a comprenderne le motivazioni sottese e a leggere tale evento come un sintomo di crisi su cui lavorare”.
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