Fino al 23 marzo ricorre la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, organizzata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT). La campagna, che ha per testimonial Elisabetta Gregoraci, porta il suggestivo titolo “Amati. Fai prevenzione”.
“L’arma più potente contro il cancro è la prevenzione”. A dirlo è Francesco Schittulli, presidente nazionale della LITL, che nel 2022 ha raggiunto l’encomiabile traguardo di un secolo di attività. Ed ecco che cosa ci spiega in proposito il chirurgo senologo, che nella sua lunga carriera ha operato circa 30mila donne.
«Il valore della prevenzione – primaria, secondaria e terziaria – per la difesa della salute e della qualità della vita è sempre più compreso- dice. La campagna “Amati. Fai prevenzione” intende promuovere la cura di sé attraverso stili di vita sani che possano contrastare i comportamenti ad alto rischio di sviluppo del cancro, a partire dall’alimentazione scorretta, dalla sedentarietà e dal tabagismo».
Sul versante opposto dieta mediterranea e movimento, sono i pilastri della prevenzione oncologica (e non solo). Con quali benefici?
«Grazie all’equilibrio tra proteine, carboidrati e grassi la dieta mediterranea italiana assicura il giusto apporto di nutrienti. Essa prevede un consumo elevato di alimenti ricchi di fibre, verdura e frutta fresca, legumi, cereali. Pesce, carne bianca, uova, latticini con moderazione, poca carne rossa, l’uso esclusivo dell’olio extra-vergine di oliva (EVO) come condimento, l’assunzione limitata di vino, di zucchero e dolci, poco sale, meglio se iodato. Questo regime dietetico, associato all’attività fisica e all’eliminazione del fumo, contribuisce ad allontanare lo spettro del cancro e di numerose altre patologie cronico-degenerative. Stiamo parlando di “prevenzione primaria”. Di quelle misure che mirano ad evitare l’insorgenza della malattia mediante l’adozione di azioni e comportamenti corretti. Questo livello preventivo include vaccinazioni, campagne informative attraverso i media ed educazione sanitaria nelle scuole, sin dall’infanzia. La prevenzione secondaria è invece riferita alla diagnosi e alla terapia precoce in presenza di malattia in fase iniziale, spesso prima della comparsa dei sintomi attraverso i programmi di screening. Oggi grazie alle nuove tecnologie come l’A.I. la medicina predittiva ci permette di scoprire un tumore in fase preclinica e intervenire prima che la persona sviluppi la neoplasia. La prevenzione terziaria non riguarda la prevenzione della malattia in sé, bensì i suoi esiti per contrastare eventuali peggioramenti o la comparsa di complicanze. La riabilitazione oncologica riguarda quattro milioni di italiani e il loro reinserimento sociale ed occupazionale».
Incurabile: così il cancro è ancora percepito nell’immaginario comune, nonostante gli incredibili successi dell’oncologia. Da dove nasce, secondo lei, questa disinformazione?
«Si tratta di un mito da sfatare. Tutte le malattie sono curabili. Anche il cancro, che oggi ha raggiunto la guaribilità nel 70 per cento dei casi. La mortalità oncologica è notevolmente diminuita di circa il 21 per cento nelle donne e del 28 percento negli uomini. Secondo le previsioni la metà delle circa 390mila persone che hanno ricevuto la diagnosi di tumore l’anno passato guarirà e tornerà ad avere un’aspettativa di vita paragonabile a quella delle persone sane. Tutto ciò grazie alle nuove tecniche e alle terapie innovative personalizzate».
Nel Nord del nostro Paese ci si ammala di più ma si muore di meno. Mentre al Sud ci si ammala di meno e si muore di più. Qual è la ragione?
«Tale divario è causato da una cronica mancanza di servizi e strutture e dalla bassa adesione agli screening – perfino a quelli gratuiti come mammografia, colon retto, cervice uterina- al Sud e all’ingiustificabile regionalizzazione della sanità. La Sanità deve essere garantita a tutti i cittadini secondo i principi del Servizio sanitario nazionale: universalità, equità e solidarietà».
Che fare?
«Le regioni, i sindaci, tutte le istituzioni potrebbero incrementare l’offerta degli screening, responsabilizzare i cittadini e creare una vera e propria cultura della prevenzione. Se volessimo investire in malattie dovremmo costruire gli ospedali, se volessimo investire in salute dobbiamo coltivare la prevenzione».
Durante la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, i cittadini potranno ricevere dagli esperti informazioni utili, partecipare a controlli gratuiti, scoprire i vantaggi di una dieta equilibrata.
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