Lo scorrere del tempo è un fatto con cui da sempre dobbiamo convivere. Fa parte di noi, della nostra natura, ma non di rado capita di fermarsi un momento e rimanere frastornati e un po’ sbalorditi dai cambiamenti. Magari accade guardando un nipote che inizia la scuola, scrutando i primi capelli bianchi o, in questo anno così particolare, strappando dal calendario anche la pagina di luglio.
La vita in un giorno del 2010
Ed è proprio per raccogliere la meraviglia dello scorrere del tempo e renderlo visibile al mondo intero che nel 2010 è nato Life in a Day (La vita in un giorno). Un esperimento globale che ha portato alla creazione di un lungometraggio generato interamente da video raccolti in tutte le parti del mondo. Il 24 luglio di dieci anni fa, infatti, su YouTube molti raccoglievano l’invito a partecipare al primo Social Movie della storia. Così, nell’arco delle ventiquattrore, ogni aspirante regista ha avuto il compito di filmare la propria giornata, immortalando visi, eventi e routine, per poi caricare sulla piattaforma il girato completo. Il risultato è un film di 95 minuti che include scene tratte da 4.500 ore di girato, frutto delle 80.000 iscrizioni provenienti da 189 nazioni. Ed è impossibile non emozionarsi tra le immagini di un solo giorno sulla Terra. I momenti rappresentati in Life in a Day, infatti, vanno dalla nascita di un bambino al risveglio di uomo dall’altra parte del mondo. E azioni comuni come la doccia o la barba, il lavoro, il pranzo e i riti religiosi diventano un fil rouge per tutta l’umanità.
Life in a Day 2020
Un po’ come lo è stata la pandemia che quest’anno ha sconvolto tutto il mondo. Per questo, a distanza di dieci anni, i due registi Ridley Scott e Kevin Macdonald hanno deciso di tornare al timone di questa speciale “capsula del tempo”, riproponendola sabato 25 luglio. Il 2020, infatti, è stato il frutto di avvenimenti importanti e difficili. Gli incendi in Australia, i disordini civili a Hong Kong, l’effetto del Covid sugli anziani di tutto il mondo e, ancora, le proteste che si sono sollevate negli Stati Uniti e non solo per rivendicare i diritti delle persone nere.
«Tuttavia, nel bel mezzo di questi eventi, la vita di tutti i giorni continua ad andare avanti. Condividiamo momenti, musica, pasti. Balliamo. Ridiamo. Piangiamo. Amiamo. Abbiamo paura. Speriamo», racconta nel video di presentazione il regista Kevin Macdonald. «Noi vogliamo raccontarlo. Abbiamo visto chi eravamo dieci anni fa e vogliamo vedere chi siamo oggi e cosa stiamo imparando».
Come partecipare?
Che sia una normale giornata al lavoro, una festa in famiglia o una gita con gli amici, le riprese sono aperte a tutti. La cosa più importante è dare una testimonianza personale su ciò che si sta vivendo, un racconto che immortali ciò che vedono i nostri occhi. Cosa ci sta a cuore? Di cosa abbiamo paura? Cosa vorremmo cambiare e cosa vorremmo tenere? Sono tutte le domande a cui i registi amatoriali dovranno provare a rispondere nella giornata di sabato, utilizzando le immagini. Tutti i contributi potranno essere caricati sul sito fino al 2 agosto e, dopo la chiusura delle iscrizioni, un team di ricercatori ed editor esaminerà le clip ricevute. I proprietari dei filmati scelti verranno contattati successivamente e tutti potremo godere di questa edizione di Life in a Day nel 2021.
© Riproduzione riservata