La Commissione Europea rafforza l’impegno per l’inclusione delle persone con disabilità, analizzando criticamente l’impatto dell’Assegno di Inclusione in Italia e promuovendo la piena attuazione della Convenzione ONU.
La Commissione Europea ha da poco riaffermato il suo impegno a favore dei diritti delle persone con disabilità, intensificando l’attuazione della Strategia Europea per la Disabilità 2021-2030, nota anche come “Un’Unione dell’uguaglianza”. Adottata il 3 marzo 2021 e basata sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD), la strategia mira a garantire l’inclusione sociale ed economica di tutti i cittadini europei con disabilità, indipendentemente da genere, etnia, religione o credo.
L’obiettivo principale è quello di abbattere le barriere e promuovere la piena partecipazione alla vita socioeconomica, integrando le politiche nazionali con un’azione coordinata a livello europeo.
La petizione di Marco Farinelli
Questo impegno si concretizza anche in risposta alla petizione 0681/2022 presentata da Marco Farinelli, un cittadino italiano affetto da grave disabilità psichica, che aveva sollevato importanti questioni sull’attuazione della Convenzione ONU in Italia. Nella sua petizione al Parlamento europeo, Farinelli aveva evidenziato la necessità di garantire un adeguato livello di vita e protezione sociale per le persone con disabilità, criticando le misure italiane come insufficienti a soddisfare i bisogni di questa popolazione.
Farinelli ha espresso critiche alla recente riforma che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza con l’Assegno di Inclusione, giudicandolo meno efficace nella lotta alla povertà e nell’assistenza alle persone disabili. “Questa battaglia contro l’assistenzialismo – ha dichiarato – lascia fuori proprio i più fragili. Non è inclusione se non c’è un adeguato livello di vita per le persone disabili: è anzi esclusione di chi è più in difficoltà”.
L’analisi della Commissione Europea, infatti, conferma le preoccupazioni espresse da Farinelli. Secondo le stime, l’Assegno di Inclusione (AdI), introdotto nel 2024, potrebbe portare a un incremento della povertà assoluta dello 0,8% e della povertà infantile dello 0,5%, riducendo l’efficacia delle misure di contrasto alla povertà rispetto al precedente Reddito di Cittadinanza.
La Strategia 2021-2030
Per affrontare queste problematiche, la Commissione ha delineato un quadro di azioni che promuove la vita indipendente e l’inclusione sociale delle persone con disabilità. E’ l’obiettivo della Strategia 2021-2030, che punta a creare un’Europa equa e accessibile, dove tutti possano partecipare su base paritaria.
A marzo 2025, la Commissione rappresenterà l’Unione Europea nei “dialoghi costruttivi” organizzati dall’ONU con i Paesi che hanno ratificato la Convenzione, ribadendo l’impegno a garantire a ogni cittadino con disabilità una piena partecipazione alla vita sociale ed economica.
Un impegno di equità sociale
Con la Strategia 2021-2030, l’Unione Europea si impegna concretamente per l’equità sociale, la non discriminazione e le pari opportunità, mirando a una società inclusiva dove nessuno venga lasciato indietro. La situazione italiana, tuttavia, evidenzia la necessità di un’azione più incisiva per garantire che le politiche nazionali siano effettivamente allineate agli obiettivi europei e alla Convenzione ONU.
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