Marco Lenci. Manager presso una multinazionale tedesca, si diletta da anni a scrivere poesie “che colgono”, dice, “l’attimo fuggente di una visione o di un’emozione che mi balzi alla vista cogliendo i miei pensieri”. Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta. Vive a Milano.
Nella deserta strada,
affacciato dal mio balcone,
scorgo un cane scodinzolante,
felice col suo padrone.
Il quale esce spesso con lui, e volentieri,
a godersi l’aria pulita ed i cieli tersi come da decenni non li vedevi.
E sì, perché qualche beneficio questo virus l’ha pur portato.
Ci si accorge di quanto sia importante il nostro tempo.
Di come ci arde dentro il sentimento.
Il volontariato è ora dedizione.
Il patriottismo ci colora le guance di emozione.
L’appartenenza ci consola.
Ed il balcone diventa un palco,
dove cantare uniti con sentimento una canzone,
ascoltare insieme ai vicini l’inno nazionale,
applaudire per un grazie collettivo gli eroi del sociale.
E mentre mio nipote viene al mondo,
io prego per lui e per chi gli sta intorno.
Che il Signore lo protegga,
che abbia sempre con sé la buona stella,
ora più che mai.
Perché questo virus non l’abbia vinta
e la vita torni a sorriderci come prima.