La lettura ad alta voce è una meravigliosa attività. Sa avvicinare le persone. Riesce a creare “comunità”. È importantissima per la crescita cognitiva degli adolescenti, perché ne arricchisce il vocabolario e facilita il senso critico. Per i più piccoli, inoltre, è l’occasione per stimolare immaginazione e creatività.
Se i nonni leggono le favole…
Proprio in famiglia, l’abitudine di raccontare storie ai bambini permette loro un confronto immediato con gli adulti su dubbi e paure. Perché un nonno che dedichi il suo tempo alla lettura di una favola è più importante della favola stessa. Il rapporto si arricchisce di attenzione, tempo ed affetto.
Può diventare un’esperienza indimenticabile, che va oltre il ricordo di streghe, draghi o supereroi. L’abitudine di leggere ad alta voce, infatti, spesso nasce proprio da un atto d’amore che ci riporta all’infanzia: quando la voce calma di un adulto, prima di andare a dormire, metteva a tacere ansie e paure nascoste.
Dalla passione al volontariato: i circoli LaAV
Per questo, c’è chi mette questa sua passione a disposizione del prossimo. I circoli LaAV (Lettura ad Alta Voce) con il supporto dell’Associazione Nausika, sono gruppi di lettori volontari presenti in tutta Italia, che operano in centri per anziani, ospedali e centri giovanili.
Sono composti da persone di ogni età, dai 7 ai 90 anni, di diversa estrazione ed istruzione, con la comune convinzione che la lettura condivisa sia una pratica in grado di dare benefici a chi la dona e a chi la riceve. Sono tutti accomunati dal desiderio di leggere insieme e dalla volontà di dedicare il proprio tempo nella lettura agli altri attraverso il volontariato.
Leggere a voce alta nei luoghi del disagio
Gli associati che animano i circoli territoriali, prestano il loro aiuto in tutti quei luoghi dove possono emergere forme di disagio fisico, sociale e psichico. Luoghi dove spesso le condizioni delle persone sono economicamente e culturalmente svantaggiate. Come gli ospedali, le case circondariali, le comunità terapeutiche e i centri per anziani.
Ma il loro impegno prosegue anche dentro e fuori le scuole per stimolare gli insegnanti alla pratica della lettura ad alta voce, attraverso un gran numero di iniziative.
Un movimento in crescita e l’iniziativa “Leggere Forte” in pieno lockdown
Nata nel 2009, LaAV porta la lettura nei luoghi di disagio e solitudine al motto di “Io leggo per gli altri”. Un obiettivo che neanche il Covid-19 ha fermato. Nell’ultimo anno, infatti, i volontari hanno attivato circa 100 servizi di lettura in presenza e online, donando più di 90 ore di letture ad alta voce al giorno negli ospedali, case circondariali, case di riposo, scuole per un totale di oltre 33.000 ore di lettura.
In piena emergenza, l’Associazione ha visto l’apertura di nuove sedi. Grazie a Radio LaAV, una web radio, e all’iniziativa “Leggere Forte”, non ha interrotto la sua mission, ricorrendo ad audio e video letture. Anche se i suoi appassionati non vedono l’ora di tornare alla lettura “in presenza”.
Volontariato nelle residenze per anziani: l’esperienza del Circolo di Nove Rosà
La lettura ad alta voce per gli altri suscita emozioni, sviluppa l’immaginazione e aiuta a “pensare” al futuro, stimolando i ricordi del passato.
Proprio come accade agli anziani dell’Istituto Palazzolo di Rosà, in Veneto. I 26 volontari del circolo locale, tra cui tre adolescenti, si alternano alla lettura per gli ospiti in lungodegenza. I volontari leggono storie “di una volta”, magari del loro stesso paese o dei dintorni. Quando possibile scelgono poesie o prose in dialetto veneto, perché il suono sia ancora più familiare al loro “pubblico”.
Lo stesso accade in altre strutture, come il Centro Sollievo della sofferenza, sempre a Rosà, che ospita pazienti in fase iniziale di Alzheimer o affetti da altre demenze. Perché per dedicare il proprio tempo al prossimo a volte basta solo seguire le proprie passioni.
© Riproduzione riservata