La montagna, in Italia, sta vivendo una vera e propria rinascita nel panorama turistico. Secondo un recente studio condotto dall’Osservatorio Nazionale del Turismo, ben 7 turisti su 10 scelgono le destinazioni montane non solo per le attività all’aria aperta, ma sempre più per l’autentica esperienza enogastronomica che offrono.
Il rapporto, pubblicato a febbraio 2025, evidenzia un incremento del 18% rispetto al 2023 nel numero di visitatori che considerano la gastronomia locale un fattore determinante nella scelta della meta montana.
L’evoluzione del turismo montano: dai sentieri alla tavola
Non è più solo questione di paesaggi mozzafiato e aria pulita. La montagna italiana ha saputo reinventarsi come destinazione turistica completa, dove l’offerta gastronomica diventa parte integrante dell’esperienza. I dati di febbraio 2025 parlano chiaro: per oltre il 70% dei viaggiatori, le specialità culinarie rappresentano uno dei fattori determinanti nella scelta della meta montana, con un tempo medio dedicato alle esperienze gastronomiche che è passato da 2,5 ore al giorno nel 2020 a oltre 4 ore nel 2025.
Prodotti tipici, protagonisti del turismo in montagna
Le specialità montane sono diventate vere e proprie attrazioni turistiche. Secondo dati recenti prodotti dalla European Food Agency (EFA), il fatturato legato ai prodotti tipici montani ha raggiunto i 2,8 miliardi di euro nel 2024, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. Formaggi d’alpeggio, salumi artigianali, erbe spontanee e miele di montagna attirano visitatori desiderosi di scoprire sapori genuini e processi produttivi tradizionali. Non sorprende, dunque, che il 65% delle strutture ricettive montane stia investendo in percorsi gastronomici dedicati, dove il cibo diventa veicolo di conoscenza del territorio.
Il “nuovo” turista montano
Il pubblico che sceglie la montagna è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Non più solo sportivi e appassionati di trekking, ma anche “food lovers” e famiglie alla ricerca di un’esperienza autentica. Questo cambiamento ha portato a una trasformazione dell’offerta turistica montana, sempre più orientata a soddisfare esigenze diversificate.
L’indagine di EFA rileva che il 58% dei turisti montani prenota esperienze gastronomiche ancora prima di partire, mentre nel 2020 questa percentuale era ferma al 32%.
Tendenze alimentari in alta quota
Un dato significativo emerso dalla ricerca di EFA del febbraio 2025 riguarda le abitudini alimentari durante la vacanza in montagna: oltre il 60% dei turisti aumenta il consumo di cibi proteici durante il soggiorno, con un incremento medio del 23% rispetto alle abitudini quotidiane. Questo fenomeno è legato sia all’incremento dell’attività fisica in ambiente montano, sia alla maggiore disponibilità di prodotti locali ricchi di proteine come formaggi, carni e legumi.
Le preferenze gastronomiche dei visitatori si orientano verso:
– Prodotti a km zero, direttamente dalle aziende agricole locali (preferiti dall’82% degli intervistati)
– Piatti della tradizione rivisitati in chiave contemporanea (apprezzati dal 76% dei turisti)
– Esperienze immersive come degustazioni in malga o laboratori di cucina montana (ricercate dal 68% dei visitatori)
– Prodotti biologici e sostenibili, in linea con la crescente sensibilità ambientale (considerati importanti dal 71% del campione)
– Specialità stagionali che raccontano il territorio in diversi momenti dell’anno (rilevanti per il 65% dei turisti)
L’Impatto economico sul territorio
Il turismo enogastronomico montano rappresenta una significativa opportunità di sviluppo per le comunità locali.
Le piccole aziende agricole montane – secondo i dati forniti dall’EFA – hanno registrato un incremento del fatturato del 15% nel 2024, mentre il numero di agriturismi e fattorie didattiche in aree montane è cresciuto del 22% negli ultimi tre anni. Le piccole aziende agricole, i caseifici artigianali e i ristoranti tradizionali beneficiano di questo rinnovato interesse, creando un circolo virtuoso che mantiene vive economie altrimenti destinate all’abbandono.
Sostenibilità e prospettive
L’attenzione alla sostenibilità sta diventando un elemento imprescindibile del turismo in montagna. Secondo l’indagine EFA, l’85% dei viaggiatori considera importante la sostenibilità ambientale delle strutture ricettive montane, mentre il 73% si dichiara disposto a pagare fino al 20% in più per esperienze turistiche eco-friendly. I viaggiatori contemporanei sono sempre più sensibili all’impatto ambientale delle loro scelte, preferendo strutture “ecologiche” e produzioni alimentari rispettose dell’ecosistema montano.
Le destinazioni alpine più lungimiranti stanno investendo in progetti che coniugano tradizione gastronomica e innovazione sostenibile. Per un quadro ancora più chiaro, nel 2024 sono stati avviati oltre 120 progetti di turismo sostenibile nelle aree montane italiane, con un investimento complessivo di 45 milioni di euro, creando esperienze turistiche che preservano il delicato equilibrio dell’ambiente montano per le generazioni future.
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