Il mese scorso si è celebrato il “Caregiver Day”, la giornata dedicata a coloro che si prendono cura di persone non autosufficienti. Nonostante gli impedimenti dovuti all’emergenza sanitaria, l’edizione di quest’anno si è svolta interamente online. Un modo per continuare a tener viva l’attenzione sul ruolo svolto dai caregiver in famiglia e in società.
La ricerca di Medicare Plan Finder
Proprio su questo tema è stata svolta un’indagine dalla compagnia americana Medicare Plan Finder che ha voluto sottolineare alcune statistiche rilevanti. La figura dei caregiver, infatti, è ricoperta sempre più spesso da parenti o operatori che forniscono assistenza costante, soprattutto agli anziani. Il 65% delle persone che ricevono questo tipo di cura è di sesso femminile, con una media di età che si aggira sui 69,4 anni. Quando l’età degli assistiti cala, tendenzialmente si tratta di uomini. Il 45% dei destinatari di età compresa tra 18 e 45 anni, infatti, è di sesso maschile, mentre di quelli over 50 solo nel 33% dei casi si tratta di uomini.
Donne: tra assistite e assistenti
Il sesso femminile è quello più assistito, ma anche quello che assiste di più. Secondo le statistiche, infatti, più del 75% dei caregiver sono donne e spendono in media più del 50% del loro tempo in attività di accudimento. Inoltre, gli assistenti di sesso maschile tendono a fornire meno cure che prevedano il contatto fisico rispetto a quanto non facciano le donne. Si riscontra un’eccezione nei casi in cui è il coniuge a ricoprire il ruolo di caregiver. In coppie formate da over 75, infatti, l’attività di cura nei confronti del partner non riscontra differenze di sesso: uomini e donne si impegnano in egual misura per far star bene la loro metà.
Un impegno a tempo pieno
Coloro che si prendono cura di un partner o di un coniuge trascorrono 44,6 ore settimanali a svolgere attività di cura. Un dato poco più alto rispetto a quello dichiarato dai familiari che risiedono con coloro a cui prestano assistenza. Questa categoria di caregiver, infatti, passa in media 40,5 ore settimanali a prendersi cura di un familiare. Un impegno che può anche compromettere le altre attività quotidiane. Secondo le statistiche, ad esempio, i caregiver familiari riducono del 27,2% svaghi e hobby. In particolare, questa situazione tocca soprattutto chi si occupa di persone affette da Alzheimer o demenza. In questi casi gli assistenti possono arrivare a spendere più di 9 ore al giorno nel fornire le giuste cure ai propri parenti.
I dati allarmanti sugli abusi
In questo quadro, purtroppo, non mancano anche i dati relativi ai maltrattamenti sui più anziani. Una situazione che viene segnalata da ben il 25% dei pazienti senior. Secondo quanto riportato dalla ricerca, infatti, circa un americano su 10 di età pari o superiore ai 60 anni ha subìto una sorta di abuso, con solo il 7% dei casi denunciati alle autorità. Una condizione preoccupante che ha forti ripercussioni sia sulla psiche che sulla salute dei senior. Secondo alcune ricerche l’abuso sugli anziani può aumentare il rischio di morte del 300%, anche nei casi più lievi. Medicare Plan Finder, inoltre, stima che ogni anno gli USA spendano più di 5,3 miliardi di dollari per coprire le spese mediche relative a lesioni violente riportate dai senior.
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