L’Italia è il secondo paese europeo per entità delle pensioni e del reddito dei lavoratori più anziani rispetto a quello medio nazionale.
È quanto emerge dai dati che OpenPolis ha raccolto nel Rapporto “Le prospettive pensionistiche dei giovani europei”, analizzando la situazione dei paesi Ue dopo la crisi economica causata dalla pandemia.
In Italia, gli over 65 guadagnano mediamente il 100% del reddito medio della popolazione totale: in pratica un pensionato percepisce un reddito equivalente a quello di un lavoratore medio. A precederci, solo il Lussemburgo dove questa cifra si attesta al 107,8%. In tutti gli altri paesi europei membri dell’Ocse, questo dato resta inferiore al 100%, ma non scende mai al di sotto del 67% registrato da Lettonia ed Estonia.
Differenze di età fra i senior
Se si considerano le persone di età compresa fra i 65 e i 75 anni e gli over 75, questi ultimi guadagnano mediamente meno dei primi, e in alcuni Stati il divario è abbastanza ampio. In testa la Svezia, dove la differenza è del 26,7%, seguita dall’Italia con il 18,7%.
Prospettive pensionistiche dei giovani: l’aumento dell’età pensionabile
Secondo il report dell’Ocse “Pensions at a glance 2021”, l’età pensionabile in Europa aumenterà in media di oltre due anni e in questa tendenza la pandemia ha avuto un ruolo importante. L’impatto del Covid, infatti, ha costretto molte persone a modificare i propri ritmi e contesti lavorativi. Ad aver subito gli effetti più gravi della crisi sono stati i giovani, con posizioni occupazionali precarie e poco pagate.
I senior invece sono stati mediamente più tutelati in questa fase poiché le pensioni sono state salvaguardate e, quando necessario, affiancate da misure di sostegno statale. La quota del Pil destinato alle pensioni è cresciuto in Italia dal 4,4% del 2010 al 9,8% del 2020. Una cifra che potrebbe raggiungere il 15,6% perché il numero dei pensionati è progressivamente in aumento (+20% fra il 2008 e il 2018), e secondo l’Ocse, la possibilità di pagare le pensioni in futuro dipenderà dall’entità e dalla durata della crisi economica.
Lo spostamento in avanti dell’età pensionabile
L’elaborazione OpenPolis dei dati Ocse evidenzia che dei 27 stati Ue (esclusa Malta per cui non sono disponibili i dati), 19 registreranno uno spostamento in avanti dell’età pensionabile. La rilevazione ha considerato chi è entrato nel mondo del lavoro nel 2020 a 22 anni. In Danimarca ad esempio, dove oggi si può andare in pensione a partire dai 65 anni e mezzo, si arriverà a 74 anni; in Italia a 71, insieme all’Estonia. In Olanda si andrà in pensione a 69 anni, in Portogallo a 68, in Germania e Belgio a 67, in Francia e Grecia a 66.
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