Un calice di bianco per cominciare, il secondo giro è scontato, ma c’è anche chi rincara la dose con un terzo bicchiere prima di passare al cocktail. È quel che fanno regolarmente e con disinvoltura molte donne tra i 50 e i 70 anni sottovalutando gli effetti dell’alcol sulla loro salute.
A differenza di altre sostanze che danno dipendenza, un consumo eccessivo di alcol, superiore a quello consentito dalle linee guida, viene percepito come “normale”. Gli aperitivi tra amiche sono considerati un piacevole passatempo e se scappa qualche bicchiere di troppo, pazienza, non è un dramma!
Così la pensano 49 donne tra i 50 e i 69 anni residenti in Danimarca e in Australia intervistate dai ricercatori della New Edith Cowan University (ECU) interessati a conoscere il giudizio sociale sul consumo di alcol. «In particolare, la nostra ricerca ha evidenziato che le donne tendono a dare maggiore importanza a non perdere il controllo e a comportarsi in modo rispettabile, rispetto alla quantità di alcol consumata o ai potenziali rischi per la salute», hanno scritto i ricercatori.
Le stesse risposte potrebbero darle le donne italiane. Il problema, secondo le intervistate, non è quanti bicchieri si bevono, ma gli effetti che questi hanno sul comportamento. Sembra apparire molto più disdicevole perdere il controllo e agire sopra le righe che superare le dosi di alcol raccomandate bevendo un “paio di bicchieri” in più. Se si può alzare il gomito senza “dare scandalo”, che problema c’è? Molte donne poi si convincono di poter neutralizzare gli effetti nocivi dell’alcol con l’attività fisica (cosa non vera).
Giusto per intendersi, ecco un paio di risposte indicative di come la pensano le donne danesi e australiane coinvolte nell’indagine: «Oramai fa parte della normalità. È qualcosa che si fa con i conoscenti, gli amici, i parenti. È semplicemente un’abitudine», ha detto D. una donna di 59 anni. E ancora: «Bere è socialmente accettabile. Forse non è la scelta più salutare che possa fare, ma ho smesso di fumare. Se non posso neanche concedermi due drink, c’è qualcosa che non va. Faccio molta attività fisica e seguo un’alimentazione sana e quindi provo a giustificarmi così: faccio tutte queste cose buone, quindi un paio di bicchieri di vino non possono farmi male», ha dichiarato A., 65 anni.
Le linee guida italiane invitano le donne a non superare un bicchiere di vino al giorno (per gli uomini la soglia massima consentita sale a due bicchieri). Ma da un recente studio pubblicato su Lancet è arrivata una inaspettata doccia fredda per gli amanti del vino: l’unica quantità sicura di alcol per la salute è “nessuna”. Proprio così: nessuna.
Per noi italiani, abituati da sempre a considerare innocuo se non salutare un consumo moderato di alcol, la nuova prospettiva aperta dall’indagine epidemiologica del Lancet è dura da digerire. Per chi non vuole rinunciare ai piaceri del vino può essere utile sapere almeno come limitare i danni il più possibile: bere vino a tavola è meno dannoso che berlo fuori pasto; il cibo giusto (verdure e frutta e legumi) possono attenuare gli effetti nocivi del vino sull’organismo); non eccedere le dosi consigliate (un bicchiere al giorno per le donne, due per gli uomini).
Queste indicazioni sono utili soprattutto per i senior, il cui organismo è particolarmente sensibile agli effetti nocivi dell’alcol. Dopotutto, secondo i dati del Rapporto Istisan dell’Istituto Superiore di Sanità, nel Belpaese tre uomini su dieci e una donna su dieci tra i 65 e i 74 anni sono bevitori a rischio.
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