A parità di ruolo, le insegnanti inglesi che vanno in pensione percepiscono un reddito inferiore ai colleghi uomini. Con un divario del 28% circa. Secondo la società finanziaria Wesleyan, infatti, le donne hanno ricevuto una media di 11mila 581 sterline nell’anno 2020-2021, contro le 16 mila e 34 degli insegnanti di sesso maschile.
Il divario economico di genere nel campo dell’insegnamento è comunque inferiore rispetto a quello del sistema pensionistico in generale, che sale dal 28% al 56%. A determinare questo svantaggio sarebbero principalmente le interruzioni di carriera e il part time. Perché le donne accumulano meno giorni di lavoro a causa dei congedi di maternità non retribuiti o dell’impiego a tempo parziale.
Le insegnanti inglesi in pensione: il racconto di Helen Foster
Nel Regno Unito, infatti, le insegnanti che usufruiscono del congedo di maternità oltre le 39 settimane retribuite, non maturano ulteriori contributi ai fini pensionistici. Il Guardian racconta il tema delle pensioni nel mondo della scuola anche attraverso la voce della signora Helen Foster. La donna, cinquant’anni, spiega di aver iniziato a versare i contributi alla fine degli anni Novanta e di aver usufruito del congedo di maternità di base per la nascita dei suoi tre figli. É poi rientrata al lavoro dopo la nascita del terzo figlio, cominciando a lavorare part time. Oggi ammette che la scelta è stata penalizzante per il calcolo dei suoi contributi.
“Anche se continuassi a lavorare per altri dieci anni – spiega la professoressa – non raggiungerei comunque la pensione che percepisce il mio ex marito, anche lui insegnante.” Per questo la donna ha deciso di avviare un’attività di consulenza e di lavorare con Airbnb per aumentare le sue entrate.
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