Le donne over 65 fanno meno attività fisica dei coetanei uomini. Una su tre si muove meno dei 150 minuti a settimana raccomandati, mentre una su cinque non raggiunge neppure mezz’ora di esercizio nell’arco di sette giorni.
Le cause della sedentarietà delle donne over 65
Secondo i dati della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, fra le donne adulte è più diffusa l’idea di non essere “sportive”, almeno il doppio rispetto agli uomini della stessa età, e questo pregiudizio mette un freno all’impegno nell’esercizio fisico. Gli ostacoli che portano a una maggiore sedentarietà sono anche di ordine pratico, perché molte over 65 si occupano di nipoti e altri familiari e metà di loro dichiara di avere non più di quattro ore di tempo libero a settimana, pari a 35 minuti al giorno.
Lo studio del Copenhagen City Heart Study
Eppure praticare uno sport aiuta a vivere meglio e più a lungo: il Copenhagen City Heart Study ha seguito oltre 8500 uomini e donne per 25 anni, dimostrando che giocare a tennis può allungare la vita di dieci anni, andare in bicicletta di quasi quattro e nuotare o correre di tre. L’importante è trovare l’attività che più si addica alle proprie attitudini e al grado di forma fisica.
C’è anche un altro elemento da non sottovalutare nella pratica di uno sport, soprattutto per le donne, perché pare che l’attività fisica aiuti a conservare la capacità di pensiero, più che nei coetanei uomini. Al contrario di un’intensa attività mentale che invece garantisce un “ringiovanimento” della velocità di pensiero di 17 anni negli uomini e di 10 nelle donne.
Lo studio dell’Università della California
Lo studio, realizzato dall’Università della California e pubblicato su Neurology, ha coinvolto 758 persone con un’età media di 76 anni, delle quali alcune non avevano problemi di memoria, altre soffrivano di lievi alterazioni a livello cognitivo oppure erano affette da demenza. I partecipanti sono stati sottoposti a scansione del cervello e a test per valutare la velocità di pensiero e memoria, e per calcolare la riserva cognitiva è stato fatto un confronto tra i risultati dei test del pensiero e i cambiamento nel cervello tra le persone con demenza, come il volume totale dell’ippocampo. Ai partecipanti è stato chiesto anche quanta attività fisica svolgessero a settimana, se leggessero libri o giornali, seguissero lezioni o giocassero a carte.
I risultati
Una maggiore attività fisica è risultata associabile a una più ampia riserva di pensiero nelle donne, ma non negli uomini, mentre l’aumento delle attività mentali è associabile alla velocità di pensiero per entrambi. Quindi, proprio per le donne, raddoppiare il movimento equivarrebbe a una stima di 2,75 anni in meno di età in termini di capacità di processare il pensiero.
La sedentarietà nel mondo
L’Italia, però, è fra le venti nazioni più pigre al mondo, al 17° posto, con un indice di inattività del 54,7%, rispetto alla media del 31,1%. Considerando solo l’Unione Europea, siamo al quinto posto, preceduti da Malta, Cipro, Serbia e Regno Unito.
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