A stilare la classifica delle città italiane più verdi è il report annuale promosso da Husqvarna. La compagnia svedese attraverso l’indice HUGSI, monitora la quantità e qualità di verde urbano
È Genova il polmone verde d’Italia, con il 50% di superficie cittadina destinata a spazio verde. Seguono Bologna e Firenze. A rivelarlo è un’indagine del gruppo Husqvarna, compagnia svedese specializzata in attrezzature per la cura di spazi verdi, che utilizzando l’indice HUGSI – Husqvarna Urban Green Space Index fornisce annualmente dei report sull’evoluzione del verde cittadino in oltre 60 Paesi nel mondo. L’indice è stato lanciato dal gruppo svedese nel 2019, e consiste in un sistema alimentato dall’Intelligenza Artificiale e supportato dai dati satellitari del programma europeo Copernicus e dell’Agenzia Spaziale Europea per il monitoraggio delle aree verdi.
Le città italiane più verdi: la classifica
L’ultimo report ha preso in considerazione dodici città italiane. Dietro Genova, Bologna e Firenze, si posizionano nella classifica di città più verdi Palermo, Verona, Milano, Roma, Torino, Venezia, Bari, Napoli e Catania, ultima con il 22% di spazio verde urbano. L’Italia si presenta con una media del 37% di aree verdi, al di sotto della media europea che si attesta al 47%. Le città italiane offrono però più spazi verdi dei Paesi del Mediterraneo, che hanno il 35% di aree destinate al verde. A incidere sulla classifica, altre alla percentuale di verde urbano, è la quantità di alberi presenti nelle città monitorate.
Genova è prima sia per il verde urbano che per gli alberi, con il 39% di copertura, segue Bologna che registra il 40% di aree verdi ma solo il 23% di copertura di alberi. Chiude la classifica della Top Green Cities italiane Catania con il 16% di copertura arborea, anche se “c’è stato un aumento positivo del verde della città rispetto all’anno precedente”, si legge nel report. Nell città siciliana, quindi, sono stati piantati più alberi di quanti ne siano stati rimossi per fare spazio ad esigenze urbanistiche.
Il verde urbano e il modello del 3-30-300
La piantumazione di nuovi alberi, nella classifica stilata dal report dell’HUGSI, ha un ruolo determinante. Se da una parte le città si sviluppano per rispondere alle richieste di servizi alle persone che vi abitano, è altrettanto importante l’investimento di tempo e denaro per il rimboschimento e per lo sviluppo di nuove aree verdi.
In Italia la percentuale di spazi urbani ombreggiati dagli alberi è del 22%, al di sotto dell’obiettivo del 30% richiesto dal sistema internazionale di valutazione del 3-30-300. Un modello che promuove la presenza di almeno 3 alberi visibili da ogni abitazione, luogo di lavoro e scuole, la realizzazione di parchi pubblici ad una distanza da questi luoghi non superiore ai 300 metri e una copertura complessiva di alberi del 30%. L’Italia quindi resta sotto la media europea, attualmente del 28%, e poco al di sopra della media di altri Paesi del Mediterraneo che hanno 21% di copertura di alberi.
Città e biodiversità
L’indice HUGSI analizza non solo la quantità di verde urbano, ma anche la biodiversità delle città. Nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, diventa necessario anche preservare ed espandere la biodiversità urbana, capace di abbassare la temperatura e mantenere pulita l’aria, migliorando così la salute dei cittadini. Da tempo, per favorire la biodiversità, in agricoltura si utilizza il metodo che prevede di lasciare incolto il 5% dei terreni. Una pratica valida sia per le aree pubbliche che per i terreni e giardini di privati.
Il Biodiversity Indicator Score, sviluppato attraverso HUGSI, mostra che solo tre città italiane superano la media globale: Genova, Torino e Firenze. Un dato in miglioramento, ma ancora distante dalle migliori città europee.
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