Record per i contratti a tempo indeterminato: 16,42 milioni lavoratori. Il tasso di occupazione tra i 50 e i 64 anni rispetto a dicembre 2024, su base annua, ha registrato una flessione dello 0,2%, ma gli over 50 continuano a guidare la crescita del mercato del lavoro.
Un tempo era una discriminante, oggi è la norma. In passato, superare i 50 anni nel mercato del lavoro era visto al pari di un ostacolo. Essere over 50 nel lavoro era un fattore discriminante. Una credenza smentita da statistiche e nuove politiche di incentivazione. Francesco Seghezzi, presidente Adapt – Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali – analizzando le diverse fasce d’età, parla di flessione ma di ruolo guida dei senior.
“I giovani fra i 15 e i 24 anni – ha detto – restano la fascia del mercato del lavoro più in difficoltà, con un tasso di occupazione che cala dello 0,1%, mentre quello per la fascia 25-34 anni rimane stabile. Su base annua, il tasso di occupazione è in calo in entrambe le fasce, mentre cresce quello di inattività. Pur registrando una flessione dello 0,2% nel tasso di occupazione tra i 50 e i 64 anni rispetto al mese precedente, su base annua, gli over 50 continuano a guidare la crescita del tasso di occupazione“.
Trend positivo: aumentano i contratti stabili
Per quanto riguarda le tipologie contrattuali in Italia, sempre Francesco Seghezzi sottolinea che da tempo “in Italia si sta osservando un cambio di faccia, anche molto rapido, del lavoro dipendente a vantaggio del tempo indeterminato”. Infatti, rispetto a novembre 2024, si evidenzia un aumento di 93mila unità tra i lavoratori a tempo indeterminato che ha toccato la cifra record di 16,42 milioni, mentre continua il calo (-69mila) degli occupati a termine.
Un andamento, spiega Seghezzi, legato alle dinamiche demografiche. L’invecchiamento della popolazione lavorativa concentra gli occupati negli over 40 dove l’incidenza di occupati a tempo indeterminato è maggiore. Su base annua gli occupati permanenti crescono di ben 687mila unità mentre quelli a termine diminuiscono di 402mila.
Lavoro, quali incentivi per gli over 50
Il previsto piano di sgravi contributivi per il 2025 apre nuove opportunità di reinserimento e valorizzazione delle competenze per i lavoratori senior. Non solo facilita il mantenimento attivo nel mondo del lavoro, ma riconosce il valore dell’esperienza e della professionalità dei lavoratori over 50. Sul portale Inps è possibile trovare tutte le informazioni sugli Incentivi all’occupazione – Focus sulle agevolazioni contributive per le assunzioni e le variazioni contrattuali.
A supporto del reinserimento lavorativo degli over 50 (e non solo) è attivo il “Programma GOL – Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori”. Si tratta di un’iniziativa che si inserisce nell’ambito della Missione 5, Componente 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), dedicata alle politiche del lavoro.
GOL prevede percorsi personalizzati di orientamento, formazione e accompagnamento al lavoro. Obiettivo: favorire l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro. Diverse Regioni poi hanno attivato programmi specifici per agevolare il reinserimento degli over 50 nel lavoro. Sono previsti contributi diretti alle aziende che assumono, spesso preceduti da attività di formazione per l’upskilling (aggiornamento delle competenze) o il reskilling (riqualificazione professionale).
Le aziende fanno più selezione, riguarda anche il lavoro over 50
Cresce la selezione nel mercato del lavoro. È quanto emerge dall’Osservatorio Mercato del Lavoro 2024 condotto da InfoJobs, la piattaforma leader in Italia per la ricerca di lavoro online, con quasi 340.000 offerte pubblicate. Da un lato si registra una lieve flessione rispetto al 2023 (-2,4%), dall’altro le aziende hanno un approccio sempre più specializzato nella ricerca dei talenti.
A livello geografico, troviamo la Lombardia in testa alle regioni con maggior numero di offerte di lavoro, con il 29% del totale italiano. Seguono Emilia-Romagna (16,4%) e Veneto (13,8%). Piemonte (10%) al quarto posto, Toscana al quinto con il 6,4%. Lazio (6%) al sesto, distante quasi 4 punti percentuali da Marche, Campania, Friuli-Venezia Giulia e Liguria.
Milano conferma la sua leadership anche nel 2024, con una quota del 10,4% delle offerte a livello nazionale. Al secondo posto Roma, con il 5,1%, Torino al terzo posto con il 4,7%. Brescia, con il 4,4%, si riconferma al quarto posto. A chiudere la classifica delle prime cinque province c’è Bologna, stabile al 4,3%.
Quali lavori “tirano di più”
Sono Operai, Produzione, Qualità (con il 29,1% del totale nazionale offerte di lavoro) a confermarsi la categoria professionale più cercata. Seguono Acquisti, Logistica, Magazzino (9,8%). Terzo posto Commercio al dettaglio, GDO, Retail (9,3%) superando Amministrazione Contabilità Segreteria (9%), al quarto. Chiudono Turismo e Ristorazione che con il 6% riesce a scalare la classifica rispetto all’anno precedente. Nonostante l’evoluzione tecnologica, i settori di Ingegneria (4,1%) e IT e Telecomunicazioni (2,4%) non rientrano nella top 5 delle professioni più richieste. Sorprendentemente, il settore Farmaceutico ha registrato una crescita significativa del 73,7% nella domanda di lavoro.
© Riproduzione riservata