È brutto fare i conti con i rimpianti. Pensare a tutto quello che si sarebbe potuto fare e che, per le varie vicissitudini della vita, è rimasto in stand-by. Si contano le occasioni perdute, i momenti in cui una decisione diversa avrebbe potuto far prendere un corso differente alla propria vita. Si può stare per ore ed ore a riflettere su ciò che è stato. Oppure c’è dell’altro: ci si può rimboccare le maniche, ad esempio, e tornare a correre per salire su quei treni che sembravano ormai persi.
La scelta di Concetta
Concetta, per tutti Cettina, lo ha fatto. Palermitana, 61 anni, nonna di tre nipoti, ha deciso all’improvviso di cambiare la sua routine quotidiana. E per farlo ha ripreso in mano alcuni progetti a cui, in passato, era stata costretta a rinunciare.
Da giovane, infatti, era iscritta all’università. Studiava Economia, ma poi ha preferito la famiglia alla carriera. Così ha lasciato gli studi e si è messa ad aiutare suo marito nell’impresa di famiglia.
Quando però i figli sono cresciuti e hanno acquistato indipendenza, Cettina ha deciso di rimettersi sui libri. Si è iscritta alla facoltà di Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Palermo. All’inizio non è stato semplice. Si sentiva un po’ un pesce fuor d’acqua, in mezzo a tutti quei giovani pieni di sogni nel cassetto. Del resto non è semplice ricominciare a studiare dopo così tanto tempo. Poi però ha iniziato ad aprirsi: ecco che spuntano le prime amicizie, il confronto tra studenti, e tutto è diventato più semplice.
Esame dopo esame, la realizzazione di un sogno
Cettina studia, si presenta agli esami, e sessione dopo sessione conquista tutti i crediti necessari. Passo dopo passo arriva all’ultimo scoglio: la tesi. Lei predilige l’antropologia culturale. Il relatore che ha individuato ha già molti studenti da seguire, ma Cettina decide comunque di fare un tentativo. Si presenta al ricevimento: docente e studente si confrontano – dal colloquio emerge che anche il suo professore è già nonno – e alla fine il primo decide di seguirla lo stesso. L’argomento della tesi? Cettina sceglie un tema molto serio: la figura di san Josemaría Escrivá, il fondatore dell’Opus Dei.
Per approfondirlo si reca spesso a Roma, così da raccogliere fonti nella biblioteca della Pontificia Università della Santa Croce. Una volta arrivata alla sessione di laurea, Cettina non è sola. Anche sua figlia si deve laureare, anche lei in Lettere, ma da calendario Cettina la precede di sei giorni. Alla fine la discussione della tesi va benissimo: con un bel 110 mette un prestigioso sigillo sulla sua carriera universitaria. Dopo un’intera vita passata ad occuparsi di tante cose, finalmente il suo sogno ha preso forma.
© Riproduzione riservata