Una nuova tendenza sta rivisitando il concetto di anno sabbatico, e incontra l’attenzione degli over 50. Il fenomeno prende il nome di Adult gap year o Golden gap year. La moda nasce negli Stati Uniti
Ai cinquantenni piace l’anno sabbatico. La famosa e tanto agognata pausa dopo gli studi, magari per fare un viaggio o per riprendere fiato prima di gettarsi a capofitto nel mondo del lavoro, sta vivendo una seconda giovinezza per gli adulti. Sono loro a scegliere con consapevolezza di concedersi una pausa: si chiama Adult gap year o Golden gap year, e indica proprio un periodo di stop, mediamente di 12 mesi, da dedicare a nuove esperienze.
Un’esigenza cresciuta dopo la pandemia
L’esperienza dell’isolamento durante la pandemia ha portato a un cambio di mentalità diffuso, rispetto alla ricerca del proprio benessere, e questa nuova forma di anno sabbatico che piace sempre di più agli adulti va in questa direzione. Negli anni della great resignation, ossia delle dimissioni volontarie di massa di coloro che hanno deciso di dare un taglio al passato e cambiare lavoro, ridefinendo le proprie priorità, è diventato importante concedersi delle pause e darsi ritmi diversi, magari attraverso la possibilità di ottenere un periodo di aspettativa.
L’anno sabbatico è già molto diffuso negli Stati Uniti, e per gli over 50 significa rimettersi in gioco, puntare a nuovi obiettivi, misurarsi su altri terreni di gioco, seppure con carriere ben avviate alle spalle. In Italia è una pratica sperimentata ancora poco, e in questo incidono diversi fattori, dai vincoli economici al timore di perdere opportunità lavorative, ma pure preconcetti legati alla cultura lavorativa che certo non favoriscono lunghe pause.
Soluzioni possibili
Come prendersi una pausa senza “rimetterci” la propria posizione? Una soluzione per alcuni può essere l’aspettativa non retribuita, che consente al lavoratore di sospendere il contratto senza perdere il posto di lavoro, anche se nel mentre non si riceverà lo stipendio. L’approvazione di questo tipo di richiesta è tutt’altro che scontata, e dipende dall’accordo con il datore di lavoro e dalle esigenze aziendali.
Anche il congedo formativo può essere un’opzione: in Italia è previsto per legge e consente di richiedere un periodo di assenza dal lavoro per partecipare a corsi di formazione e migliorare la propria istruzione.
Le criticità dell’anno sabbatico
Non tutti i settori consentono di assentarsi dal proprio mercato occupazionale per un periodo lungo, soprattutto se si tratta di comparti ad alta competitività e con un impiego avanzato della tecnologia, che rende obsolete le proprie competenze in modo rapido. In questi casi la richiesta di un anno sabbatico potrebbe deporre negativamente sulla propria carriera, e pregiudicare l’eventuale proseguimento del rapporto di lavoro.
Costi e benefici
Il Golden gap year rappresenta dunque una scelta personale che di certo non è per tutti, e che può essere condizionata da molti fattori, non ultimo quello economico: programmare un anno senza entrate non è scontato, soprattutto in caso di mutui o altre spese fisse, tenendo conto che si perderanno anche contributi e scatti di anzianità se si ha un lavoro da dipendente. Ma non è detto che l’anno sabbatico debba essere necessariamente a reddito zero: affrontare un impiego diverso, misurarsi con altre esperienze, aprirsi a una nuova possibile carriera potrebbe riservare sorprese interessanti da investire nel lungo termine, soprattutto con la maturità dei cinquant’anni.
TUTTI GLI ARTICOLI SU ANNO SABBATICO
© Riproduzione riservata