Continuano le rilevazioni settimanali di SWG sui comportamenti e gli atteggiamenti della popolazione italiana grazie al progetto RADAR #Covidisruption. Nella settimana dal 29 giugno al 5 luglio, in particolare, sono stati indagati i livelli di preoccupazione per il virus, la percezione della situazione economica, il giudizio sugli interventi del Governo e la valutazione dell’App Immuni.
Tra preoccupazioni e quotidianità
Sono ancora tante le incertezze su ciò che ci attenderà il prossimo inverno: in molti temono un nuovo lockdown e la nascita di nuovi focolai. Lo confermano i dati settimanali rilevati da SWG. Nonostante la preoccupazione per il virus sia tornata ai minimi, infatti, cresce nuovamente la percentuale di chi ritiene probabile subire un contagio. Nella rilevazione del 22 marzo il 57% del campione si dichiarava molto preoccupato per il virus e il 54% riteneva probabile contrarre il COVID. Ad oggi, invece, il primo dato scende al 19%, mentre il secondo rispetto alle prime settimane di giugno risale al 44%. L’ipotesi di un nuovo lockdown è ancora piuttosto presente tra la popolazione, ma non per tutti allo stesso modo. Il 33% degli intervistati, infatti, sostiene che il virus verrà debellato solo in alcune zone d’Italia, mentre altre dovranno rispettare divieti e limitazioni. La seconda ipotesi (32%) è quella che prevede una nuova ondata di epidemia in autunno e un conseguente periodo di lockdown nazionale.
Al momento, però, la percezione di sicurezza nei luoghi della propria quotidianità è piuttosto alta. Gli italiani si sentono protetti da un possibile contagio e maggiormente sicuri al lavoro, al supermercato e con gli amici. Si registra una crescente serenità anche in luoghi di aggregazione come ristoranti, bar e centri commerciali, ma rimane alta la preoccupazione sui mezzi pubblici e in eventi al chiuso come spettacoli cinematografici e teatrali.
Il quadro negativo per economia e lavoro
Sempre negativa, invece, la percezione della situazione economica. La maggior parte degli intervistati pensa che l’economia del nostro paese non potrà migliorare per molto tempo, mentre un’altra parte sostiene che sia peggiorata ulteriormente nelle ultime settimane. Un dato che si lega anche alla situazione lavorativa. Quasi la metà dei lavoratori (47%), infatti, continua a ritenere possibili licenziamenti nella propria azienda. Di questi il 2% ha già perso il posto di lavoro, mentre l’11% teme di perderlo e il 34% pensa che accadrà ad alcuni colleghi.
Gli interventi del Governo
Alla luce del quadro difficile che interessa situazione economica e lavoro, i cittadini ritengono che il Governo debba occuparsi principalmente di questi due aspetti. Le misure attuate fino ad ora hanno riscontrato un mite entusiasmo e interessano solo una parte della popolazione. Tra le iniziative da ritenersi prioritarie sono state individuate il rilancio dell’economia e il sostegno alle attività più colpite dall’emergenza, alle piccole e medie imprese e alle fasce più deboli della popolazione. Si ritengono meno importanti, invece, gli interventi a tutela della qualità dei prodotti alimentari e del made in Italy e il contrasto dell’immigrazione clandestina. Molto apprezzate le manovre che interessano la sospensione dei licenziamenti, la cassa integrazione in deroga, il super bonus 110% per il miglioramento energetico dell’abitazione e l’indennità per i lavoratori autonomi. Tra i bonus proposti dal Governo molti hanno usufruito o usufruiranno anche del bonus bici e del bonus vacanze.
App Immuni, top o flop?
L’App Immuni, invece, rimane inutilizzata dal 56% degli italiani. Il restante 44% si dimostra favorevole all’utilizzo e sostiene di averla già scaricata o di avere intenzione di scaricarla a breve. Sale, però, il parere positivo in merito alla sua utilità. Il 69%, composto anche da coloro che non hanno scaricato l’App, la ritiene importante per la lotta alla diffusione della pandemia. Le motivazioni che spingono la maggioranza alla scelta di non usufruire di Immuni sono principalmente legate all’idea che sia scarsamente efficace e al timore che sia lesiva della propria privacy.
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