Tra centrali operative territoriali (Cot), case e ospedali di comunità, si sperimentano i nuovi servizi di prossimità. L’iniziativa vede il coinvolgimento dei sindacati dei pensionati: trentasei le strutture coinvolte in dodici diversi ambiti di tutta la regione.
La Regione Toscana sta sperimentando una nuova sanità territoriale. Prima del termine fissato per la conclusione ed il collaudo di case e ospedali di comunità che affiancheranno le centrali operative territoriali (Cot), regia e vera novità della nuova architettura, ha preso il via un percorso di sperimentazione dei servizi di prossimità condiviso con i sindacati dei pensionati.
Sono trentasei le strutture coinvolte in tutta la regione, tra Centrali operative territoriali (Cot), case e ospedali di comunità, un pubblico composto da anziani e malati cronici e ovviamente i professionisti del sistema sanitario. Il percorso toccherà ciascuno dei dieci ambiti provinciali, a cui si aggiungono l’Empolese e la Versilia.
La Toscana accelera sui servizi di prossimità e la sanità territoriale
“Vogliamo accelerare sui servizi di prossimità che caratterizzeranno la nuova assistenza sanitaria diffusa sul territorio – ha commentato il presidente della Toscana, Eugenio Giani -. Siamo in grado di farlo e la collaborazione con il sindacato dei pensionati sarà un’occasione utile anche a testare ed aggiustare eventualmente in corso d’opera il nuovo modello di servizi che stiamo costruendo”.
A Siena si è svolta una delle tre tappe, quella per l’Asl Sud Est, del percorso di formazione dei volontari dei sindacati dei pensionati. Era presente anche l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezzini. Il 21 febbraio un altro incontro è avvenuto a Prato (per l’Asl Toscana Centro) e il 19 marzo tocca a Pisa per l’Asl Nord Ovest.
(Foto apertura: Alberto Fornasari / Shutterstock.com)
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