Chattano su WhatsApp, si incontrano su Zoom, googlano, postano, fanno i tik-toker, come o meglio dei loro nipoti. E indossano il modello di sneaker che va più di moda. Insomma, i senior di oggi cercano di essere al passo con i tempi. Per lo più ci riescono. Ma le differenze generazionali a volte tornano e sono difficili da metabolizzare.
Proprio loro, i senior social che oramai su Tik Tok sono di casa, potrebbero essersi imbattuti in un recente video capace di mettere in discussione l’immagine di nonni sprint coltivata con tanta cura. A dire il vero non c’è bisogno di essere over 60 per avere la chiara sensazione, dopo aver visto quelle immagini, di “appartenere” a un’altra epoca. Qualunque persona dai trent’anni in su ne rimarrebbe ugualmente turbata. Il che è, in parte, consolatorio.
Il gesto per mimare una telefonata dice molto sull’età
Il video di cui parliamo è un vero e proprio esperimento sociale sulle differenze tra generazioni. Daniel Alvarado, un cittadino di New York e padre di due ragazzi ancora in età scolare, ha chiesto alla moglie sua coetanea (35enne) di far finta di parlare al telefono. Lei, istintivamente, ha avvicinato la mano al viso con il pollice rivolto verso l’orecchio e il mignolo verso la bocca. Perché, come farebbero tutti i nati prima degli anni Novanta, sta mimando la vecchia cornetta del telefono. Come rispondono i due ragazzi della Generazione Z allo stesso invito? Senza alcuna esitazione entrambi poggiano il palmo della mano aperto accanto all’orecchio immaginando di usare uno smartphone piatto e rettangolare. «È così che realizzi che stai invecchiando», dice l’autore del video che in una sola giornata ha avuto più di due milioni di visualizzazioni. «Ecco perché mio figlio non mi capisce quando gli dico di chiudere la telefonata», ha commentato una follower.
Il video di Tik Tok probabilmente non racconta una verità universale. Non tutti i ragazzi ricorrerebbero a una mano piatta per simulare una conversazione telefonica. E forse in molti comprenderebbero il significato del gesto della cornetta perché magari lo hanno visto fare dai genitori o dai nonni. Tuttavia, lo sketch della famiglia americana fa riflettere. Induce a pensare su come la tecnologia influenzi la gestualità e di conseguenza la comunicazione dato che i gesti, come hanno dimostrato da tempo i linguisti, sono una parte essenziale del linguaggio.
La tecnologia sta cambiando il nostro modo di comunicare
Il gesto della cornetta è solo uno dei tanti che il progresso tecnologico ha reso o renderà presto obsoleti. Probabilmente tra poco nessuno mimerà più lo scorrere di una penna su un foglio per chiedere il conto al ristorante, dato che la ricevuta viene stampata al computer. E in pochi continueranno a battere le dita sul polso per indicare che tardi, visto che la maggior parte dei ragazzi non usa più l’orologio, ma guarda l’ora sul telefonino.
C’è poco da fare, i gesti che simboleggiano un determinato dispositivo vengono compresi solamente da chi ha famigliarità con quel dispositivo. Non c’è da stupirsi quindi se un ragazzino di 10 anni non riesca ad attribuire un significato al gesto di un adulto che ruota una manopola: per lui il finestrino dell’auto si abbassa in tutt’altro modo. La generazione Z spinge pulsanti e non gira maniglie.
Esattamente come le parole anche il linguaggio gestuale si evolve con il passare del tempo. E alcuni gesti, a partire dalla mano a cornetta del telefono, diventeranno oggetto di studio per appassionati di culture antiche.
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