La Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora pubblica il Rapporto con i dati relativi al 2023: 415 decessi, contro i 399 del 2022. Soprattutto d’inverno, ma non solo
Non è solo la cosiddetta “emergenza freddo” ad uccidere chi vive in strada: i senza dimora si ammalano e muoiono ogni mese dell’anno. E i dati sono in aumento. Lo rivela il nuovo rapporto dell’Osservatorio della Fio.Psd (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora) La strage invisibile, recentemente pubblicato. Nel 2023, i decessi tra i senza dimora sono stati di più rispetto all’anno precedente: un incremento lieve, da 399 a 415, che però impone una riflessione e un’attenzione.
L’inverno è certamente il periodo più duro per chi vive in strada: in questo periodo dell’anno i decessi sono più frequenti: nel 2023, sono stati 133 nei mesi invernali. Ma “è doveroso mettere in luce che la ‘strage invisibile’ si alimenta mese dopo mese durante tutto l’anno”, fa notare la Fio.Psd. Guardando i grafici, infatti, scopriamo che in autunno sono morti 110 senza dimora, in estate 102, in primavera 70.
Chi muore, dove e perché
I senza dimora muoiono soprattutto nelle grandi città, ma non soltanto qui: sono ben 215 i comuni italiani, anche piccoli e periferici, in cui si sia registrato almeno un decesso, nel corso del 2023. La regione con il maggior numero di morti in strada è la Lombardia (86 decessi), seguita dal Lazio (74 decessi): quest’ultima è anche la regione con il maggior numero di persone che vivono in strada. Seguono Emilia Romagna (42 decessi), Campania e Veneto (entrambe con 32 decessi). Le città con il maggior numero di decessi sono Roma (44) e Milano (22), ma dati allarmanti provengono anche da Bergamo, Torino, Bologna, Brescia e Genova.
Muoiono soprattutto i senza dimora maschi (93%) di origine straniera (58%): l’età media delle vittime è di 47,3 anni. Le circostanze in cui muoiono le persone senza dimora raccontano molto delle loro condizioni di vita: abbandono, mancanza di cura e di protezione, profondo disagio sociale, economico e relazionale. Ne sono testimonianza i luoghi in cui la morte avviene: per lo più in strada (33%), nei corsi d’acqua (11%), ma anche in ospedale (11%) e nelle carceri (4%).
Il 40% dei decessi avviene per malori
Riguardo le cause del decesso, il 40% delle persone senza dimora muore per malori (malesseri fisici improvvisi, oppure aggravamento di situazioni già compromesse). Ben 15 morti sono avvenute per ipotermia. Un dato però è particolarmente impressionante: il 42% dei decessi è avvenuto per eventi traumatici o accidentali: atti di aggressione, annegamenti, cadute, incendi e suicidi.
Commenta Cristina Avonto, presidente di Fio.Psd: “Oltre 400 morti in un anno sono un dato tremendo. Il costante incremento annuale di questa triste cifra che riguarda esseri umani, deve portare a un cambiamento politico e culturale. Oggi le risorse messe a disposizione degli ambiti territoriali, da fondi europei e nazionali, anche attraverso il coinvolgimento delle regioni, possono essere una leva per strutturare politiche e servizi sull’abitare. La casa è ciò che manca alle persone senza dimora: la base per una vita stabile e sicura dalla quale ripartire”.
Qui il testo integrale del Rapporto: https://www.fiopsd.org/wp-content/uploads/2024/01/La_Strage_Invisibile_2023.pdf
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