Oggi vogliamo raccontare quella che potrebbe essere una bella storia di Natale. Siamo a Cavallina, una frazione di circa 1.700 abitanti del Comune di Barberino di Mugello, in provincia di Firenze. È qui che Elena, una donna di origini ungheresi ma da anni residente nel piccolo borgo toscano, si è trovata a “vivere” per strada.
Una vita difficile la sua. Per anni ha vissuto in un alloggio lasciatole gratuitamente da un abitante del posto. Un tetto sopra la testa, certo, ma senza corrente né acqua. Ma lei era contenta di quel suo rifugio, e così si arrangiava, senza far rumore, con qualche candela ed usando delle cisterne.
La perdita della casa e l’incontro con Adriana
Quando però il proprietario è venuto a mancare, Elena è stata sfrattata ritrovandosi per strada, senza un posto dove vivere e in cui poter accudire il suo amatissimo cane. Così, una panchina della piazza centrale del borgo, è diventata la sua dimora.
Succede qualcosa però. Una compaesana la nota. Si chiama Adriana e non rimane indifferente dinanzi l’immagine di quella donna inerme, e del suo cane, entrambi fuori e al freddo. Così si avvicina, Adriana, e tende loro una mano. Lo fa con l’unica soluzione praticabile in quel momento: li porta a casa sua. Elena è commossa, ed esprime la sua gratitudine più e più volte: nessuno l’aveva mai invitata a casa sua, prima, neanche a bere un caffè.
L’appello sui Social e la corsa alla solidarietà
Ma è piccolo l’appartamento ed Adriana sa che quel gesto è isolato, e non può rappresentare una soluzione per Elena. Allora si spinge oltre, si rivolge alla sua community, utilizzando Facebook. Pubblica un post nel quale racconta la vicenda. “Io non posso tenerla perché la mia casa non lo permette. Cerchiamo però di fare qualcosa”, scrive sul suo profilo Fb.
Ed il suo appello non rimane inascoltato. Passa qualche giorno e si fa avanti la signora Maria. Vive nelle campagne di Vicchio. La signora Maria legge il post di Adriana, e si ricorda di Elena. L’aveva conosciuta quando era arrivata in Italia, tanti anni fa, poi però si erano perse di vista. La signora Maria si offre di ospitare Elena, ha una stanza da poterle offrire, e tanto verde intorno dove poter far sbizzarrire il suo cane. Maria conosce le vicende personali di Elena, non poteva rimanere indifferente dinanzi a quella richiesta di aiuto.
Un finale inaspettato
Tutto bene quel che finisce bene, verrebbe da dire. Eppure questa storia ha un finale diverso. Ed è sempre Elena a scriverlo. Perché dopo qualche giorno ringrazia Maria per l’ospitalità, ma decide di tornare a Cavallina, il luogo che ormai per lei è casa. Fa fatica a relazionarsi Elena, e non solo per i problemi linguistici. L’unico contatto che accetta è quello con il suo cane, con il quale vive praticamente in simbiosi. Gli abitanti di Cavallina però non si sono arresi, ed hanno organizzato un cordone di solidarietà per aiutare Elena a trovare un luogo dove poter vivere dignitosamente.
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