Non è mai troppo tardi per fare di una passione una professione. E ancora una volta è proprio dopo la pensione che qualcuno riesce a trovare la sua strada, quel posto nel mondo cercato per tutta la vita. Questa è la storia di Allison Barnes, 62 anni, una nota pittrice australiana di Canberra che, raggiunta la pensione, dopo essere stata impiegata per 30 anni nel settore pubblico, ha trovato nell’arte la sua realizzazione.
Nella vita ha fatto di tutto
Al The Gurdian, il noto giornale britannico, ha raccontato di essersi laureata negli Anni ’80 per fare l’insegnante. Finiti gli studi però, non c’erano molte possibilità di un impiego. Così ha iniziato a svolgere i lavori più disparati: supplenze, lavoro in banca, colf, agente di sicurezza e altre occupazioni in maniera saltuaria e anche sottopagata.
Poi, finalmente è riuscita a trovare un impiego pubblico alla Royal Australian Mint, a Canberra. Qui per 8 anni è stata impegnata nell’ufficio che si occupava della condizione femminile. In seguito la sua carriera è continuata, sempre nel pubblico, in vari settori assumendo la qualifica di funzionario. Insomma, una bella carriera. Poi è arrivata la pensione. A questo punto ha iniziato a fare i conti con se stessa: che fare? Come occupare il tempo?
Non aveva un piano. Così, ha iniziato a insegnare l’inglese ai nuovi migranti e ha anche partecipato a un comitato di azione per i rifugiati. Infine, si è iscritta a un corso di laurea in scienze ambientali. Non avendo però una formazione scientifica, ha deciso di lasciare.
Nell’attesa di una ispirazione, meglio viaggiare. Ma…
Così ha iniziato viaggiare all’estero. Viaggiare è sempre molto istruttivo. Ma non è stato il viaggio a indicarle la strada, bensì una brutta scoperta. Una di quelle che lasciano senza fiato: un tumore al seno. Al rientro inizia il percorso di chemioterapia, le radiazioni, l’intervento chirurgico, per un totale di sei mesi di lotta. «Il cancro è una cosa piuttosto isolante. I tuoi amici – racconta – ti supportano molto, ma alla fine della giornata, è solo a te che sta succedendo. Sei tu quello che siede lì a fare la chemio. Sei tu quello che perde i capelli». Quando ha concluso le terapie ha deciso di riprendere a lavorare. Un impiego a breve termine giusto «per farmi sentire un po’ normale». Un giorno però, uscendo dal lavoro, ecco che arriva la domanda delle domande: «Perché sono qui?».
Il ritorno alla sua vecchia passione
Allison non disegnava dai tempi del liceo, ma è quello che voleva fare. Così si è iscritta al Canberra Institute of Technology dove si è diplomata in arti visive. «È stato semplicemente fantastico. Probabilmente circa tre quarti della mia classe avevano meno di 25 anni. Ero una delle più anziane e non avevo nemmeno i capelli. Ma è stato davvero meraviglioso».
Il suo percorso poi è proseguito con una laurea all’Australian National University School of Art and Design nel 2020. E come si legge sul suo sito, ha intenzione di intraprendere altri studi superiori nel corso di quest’anno.
Le esposizioni
Durante gli studi Allison ha realizzato diverse opere che ha finito per esporre. Dal 2016 al 2020 conta ben 5 mostre. È interessata al colore e alla consistenza, all’ambiente costruito e allo spazio.
«L’arte mi dà un punto di vista diverso da cui guardare il mondo. Quando lavoro sodo su qualcosa, è praticamente tutto ciò a cui penso. Mi sveglio anche nel cuore della notte». Sono sentimenti ed emozioni comuni tra coloro che si occupano di arte, anche per diletto, come testimoniano anche i partecipanti al Concorso 50&Più di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia. «Quando creo, e lavoro duro, mi sento molto felice», dice Allison.
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