L’Italia è al sesto posto in Europa per la spesa nella protezione sociale, e circa la metà dei fondi, sono destinati all’assistenza agli anziani (circa 256 miliardi di euro nel 2020).
La metà dei fondi per la spesa nella protezione sociale sono destinati agli anziani. A dirlo sono i dati diffusi nell’ultimo rapporto di OpenPolis sui paesi Ue, che analizza programmi e politiche dei singoli Stati, pensati per ridurre e prevenire povertà e vulnerabilità delle persone. I numeri sono quelli relativi al 2019, e il quadro di riferimento è Esspros, European system of integrated social protection statistics, che considera come protezione sociale le misure orientate ai nuclei familiari e ai singoli individui: dal reddito minimo garantito alle indennità per malattia e infortunio, dai sussidi per i senior, per l’invalidità e la maternità, ai fondi destinati all’infanzia.
Più fondi nel Nord Europa, primo il Lussemburgo
La spesa media europea pro capite, secondo Eurostat, è di 8.777 euro; il primo paese per spesa in rapporto alla popolazione è il Lussemburgo, con 22 mila euro pro capite, mentre le cifre più basse, al di sotto dei 2 mila euro, si registrano in Romania e Bulgaria. Nel complesso, riporta OpenPolis, le spese pro capite più elevate si registrano nel Nord Europa, mentre quelle più basse sono associate all’area orientale. I paesi mediterranei si mantengono su cifre intermedie, comprese fra i 12 mila euro pro capite della Francia e i 4 mila di Malta.
In Germania, Francia, Italia e Spagna, la spesa nazionale per gli schemi di protezione sociale è andata progressivamente aumentando nel corso degli ultimi dieci anni: in Germania in particolare, si è passati da poco meno di 10 mila euro pro capite nel 2011 a oltre 12 mila. In Italia, si è passati da 7,797 euro pro capite nel 2011 a 8.787 nel 2019 (con 9.591 euro nel 2020, dato che non può essere comparato perché non disponibile per tutti i paesi europei). L’aumento è pari al 13%, più contenuto di quello medio Ue pari al 23%.
L’eccezione della Grecia
L’unico paese in cui la spesa è diminuita è la Grecia (-19%), dove si è passati complessivamente da 57 a 46 miliardi di euro, tra il 2011 e il 2019. Un aumento molto contenuto è stato quello di Cipro (+5%), meglio la Spagna e l’Ungheria (entrambe + 11%).
La spesa per l’assistenza rispetto al Pil
Se la spesa per l’assistenza si rapporta al Pil, è la Francia il paese che nel 2019 ha registrato la percentuale più elevata, 31,2%, seguita da Danimarca (30,2%) e Finlandia (29,6%). Al di sotto del 15% si fermano solo Malta e Irlanda, rispettivamente con 14,5% e 13,3%.
In Italia record di spesa per l’assistenza agli anziani
L’Italia è sesta per rapporto spesa/Pil, con il 28,3%, ma secondo i dati provvisori Eurostat sarebbe terza nel 2020 con il 33,4%, dopo Francia (35,7%) e Austria (33,8%). Il record nazionale è quello della spesa per l’assistenza agli anziani, pari a circa 124 miliardi per le prestazioni sanitarie e 256 miliardi per le misure di protezione sociale. Appena lo 0,1% della spesa totale viene invece destinato all’ambito abitativo, mentre il 2,6% è destinato all’aiuto ai superstiti.
Fra gli altri paesi, la Germania si distingue per la quota destinata all’assistenza sanitaria (10,1% del Pil), come i Paesi Bassi (9,4%) e la Francia (9%), mentre i paesi scandinavi risultano particolarmente sensibili alle misure per la disabilità, con la Danimarca in testa con il 4,8% del Pil.
© Riproduzione riservata