Nel 2024 la spesa militare globale ha toccato i 2,7 trilioni di dollari, segnando l’incremento più alto dalla fine della Guerra Fredda. Un aumento che riflette tensioni geopolitiche e profonde implicazioni socio-economiche.
La spesa militare mondiale raggiunge i massimi storici
Il 2024 ha segnato un anno di svolta per la spesa militare globale. Secondo il rapporto 2025 dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), gli investimenti nella difesa hanno raggiunto quota 2,7 trilioni di dollari, registrando un incremento del 9,4% rispetto all’anno precedente. Si tratta del decimo anno consecutivo di crescita e del più grande aumento registrato dalla fine della Guerra Fredda.
“Questo dato testimonia le forti tensioni geopolitiche mondiali – ha dichiarato Xiao Liang, ricercatore del programma Spese militari e produzione di armi SIPRI – . È un risultato senza precedenti”.
Più di 100 paesi hanno incrementato i loro bilanci destinati alla difesa nel corso del 2024, alimentando una dinamica globale di riarmo che sta modificando profondamente l’equilibrio economico e politico mondiale.
Impatti economici e scelte politiche
L’incremento dei fondi destinati alla difesa comporta effetti significativi anche sul piano socio-economico. Liang ha evidenziato come “i paesi devono effettuare compromessi nelle loro decisioni di bilancio”, sottolineando che molti governi europei, per esempio, hanno ridotto gli stanziamenti per aiuti internazionali o preso in considerazione l’aumento della pressione fiscale e del debito pubblico.
La necessità di sostenere un impegno finanziario così elevato per le spese militari rischia di ridisegnare le priorità interne degli stati, con possibili ripercussioni sui servizi pubblici, sulla sanità e sull’istruzione.
Europa: incremento record della spesa militare
L’Europa, inclusa la Russia, ha registrato un aumento della spesa militare del 17%, raggiungendo i 693 miliardi di dollari. Si tratta della crescita regionale più marcata, trainata sia dalle tensioni ai confini orientali sia dalle strategie di rafforzamento delle capacità difensive interne.
In particolare, la Russia ha aumentato del 38% il proprio budget militare, arrivando a 149 miliardi di dollari, un dato che raddoppia quello registrato nel 2015. La guerra in Ucraina ha rappresentato un fattore determinante in questo scenario.
L’Ucraina e il peso della guerra sui bilanci
Nonostante le risorse a disposizione siano molto inferiori rispetto alla Russia, l’Ucraina ha destinato il 34% del proprio Prodotto Interno Lordo alla difesa, il carico militare più alto al mondo. Il budget militare di Kiev ha raggiunto i 64,7 miliardi di dollari nel 2024, con un incremento del 2,9% rispetto al 2023.
La sproporzione delle forze, evidenziata dal fatto che la spesa ucraina rappresenta solo il 43% di quella russa, non ha impedito al governo di Zelensky di mantenere uno sforzo finanziario senza precedenti, pesando in maniera importante sulle finanze pubbliche.
La Germania è prima nella difesa europea
La Germania ha visto la propria spesa militare crescere del 28%, toccando quota 88,5 miliardi di dollari. Per la prima volta dalla riunificazione, Berlino è diventata il principale contributore alla difesa nell’Europa centrale e occidentale, superando l’India nella classifica mondiale. “È un passaggio storico – ha commentato Liang – che sottolinea come il panorama della sicurezza europea sia in piena trasformazione”.
Stati Uniti: il gigante della spesa militare globale
Gli Stati Uniti restano saldamente al primo posto per investimenti nella difesa, con un budget che ha raggiunto i 997 miliardi di dollari nel 2024, pari al 37% della spesa globale e al 66% di quella dei paesi NATO.
L’aumento del 5,7% rispetto all’anno precedente conferma il trend di crescita continuo. In risposta alle possibili incertezze circa il futuro impegno americano in Europa, anche i partner NATO hanno incrementato i propri sforzi: 18 su 32 paesi membri hanno raggiunto l’obiettivo del 2% del PIL destinato alla difesa, risultato mai registrato prima.
La nuova corsa agli armamenti
Il rapporto SIPRI evidenzia che il mondo si trova in una nuova fase di riarmo massiccio, alimentata da conflitti regionali e da strategie di deterrenza a livello globale. Gli analisti prevedono che nei prossimi anni si moltiplicheranno i grandi progetti di acquisizione nell’industria bellica, con un impatto potenzialmente duraturo sulle economie nazionali.
Il bilancio crescente delle spese militari non riguarda più solo le grandi potenze, ma coinvolge anche paesi di medie dimensioni e persino stati in via di sviluppo, che dedicano porzioni sempre più consistenti dei loro bilanci alla sicurezza.
Una spesa in crescita
La corsa globale agli armamenti che ha caratterizzato il 2024 sembra destinata a proseguire. Le tensioni geopolitiche, i conflitti irrisolti e la crescente competizione strategica tra blocchi regionali suggeriscono che la spesa militare potrebbe continuare a crescere anche nei prossimi anni.
Al tempo stesso, i governi dovranno confrontarsi con l’impatto di lungo periodo di tali scelte sulle economie interne e sulla stabilità sociale. In un contesto globale segnato da instabilità e trasformazioni rapide, trovare un equilibrio tra sicurezza e sostenibilità economica sarà una delle principali sfide del futuro.
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