Attraverso i grafici elaborati con il supporto dell’istituto di Ricerca Format Research, è possibile dare uno sguardo ravvicinato a quanti, tra i senior, sono a conoscenza dei propri diritti
L’indagine I diritti degli anziani è stata realizzata da 50&Più con la collaborazione dell’Istituto di Ricerca Format Research. Il lavoro è stato effettuato con l’obiettivo di rilevare, descrivere ed analizzare il livello di conoscenza degli anziani, o comunque delle persone più avanti negli anni, in merito ai cosiddetti “diritti esigibili”, facendo emergere il percepito rispetto ai diritti che dovrebbero essere garantiti durante la terza età.
A titolo di esempio: quante persone anziane sono a conoscenza dei propri diritti per quanto riguarda la salute? Quante persone anziane sono a conoscenza dei propri diritti per quanto riguarda l’inclusione sociale? Quanti sono al corrente del proprio diritto di poter gestire liberamente ed in autonomia i propri averi? Quanti anziani, o comunque quante persone di età superiore ai 64 anni – la fascia di età considerata ai fini dello studio – pensano che tali diritti vengano garantiti nel nostro Paese? Oltre al tema dei cosiddetti “diritti esigibili” è stato esaminato anche quello dei “doveri”, secondo la declinazione etico-politica della “restituzione alla società”: il dovere di cura di sé stessi, il dovere di responsabilità verso la collettività e così via.
Lo studio, basato su una indagine campionaria svolta con il metodo delle interviste, si articola in sei sezioni: a) il rispetto dei diritti in Italia; b) partecipazione e inclusione; c) reddito; d) salute; e) autodeterminazione; f) doveri. Il filo della narrazione in quasi tutte le sezioni si regge sulla messa a confronto di due concetti: quanti italiani oltre 64 anni ritengono che “un qualcosa” sia un diritto, che conseguentemente come tale dovrebbe essere goduto, e quanti ritengono che il godimento di quel diritto sia realmente assicurato nel nostro Paese.
Il rispetto dei diritti in Italia: analisi del rispetto dei diritti in Italia, secondo l’opinione dei cittadini con oltre 64 anni.
Partecipazione e inclusione: in questa sezione vengono considerati aspetti e dimensioni diverse della persona. Il diritto delle persone più avanti negli anni di disporre della possibilità reale di essere informati e aggiornati su ciò che accade nel mondo. La possibilità per le persone over 64 di poter accedere alle nuove tecnologie, senza accesso alle quali difficilmente oggi sarebbe possibile parlare realmente di inclusione sociale.
Reddito: il diritto per gli over 64 di avere accesso autonomamente, anche in caso di non autosufficienza, al proprio conto corrente ed ai propri fondi economici e quanto la possibilità di godere realmente di tale diritto sia garantita in Italia.
Salute: in questa sezione vengono esaminati i seguenti diritti: l’assistenza domiciliare e la possibilità di ricevere cure palliative. Quanti sono gli italiani over 64 che ritengono che l’assistenza domiciliare sia un diritto e quanto viene garantita la possibilità di ricevere un’assistenza domiciliare? Il diritto di ricevere cure palliative quando si è alla fine della propria vita quanto viene rispettato nel nostro Paese?
Autodeterminazione: quanti sono gli italiani over 64 ai quali capita di non vedere rispettate le proprie opinioni da parte di altri, i propri desideri, le proprie scelte? Disporre dei propri spazi, dei propri tempi, sono componenti che intessono il diritto all’autodeterminazione della persona, così come del resto il diritto alla privacy, il diritto di disporre della “propria” privacy: il diritto al rispetto della propria privacy e della propria intimità, anche in caso di perdita di autonomia.
Doveri: se da una parte i cittadini sono portatori di “diritti esigibili”, sono anche però portatori di “doveri”. Quanti sono gli over 64 che ritengono un proprio dovere quello di tenersi informati su ciò che accade nel mondo, nella propria città, nel territorio nel quale vivono ed allo sviluppo del quale sono evidentemente tenuti a dare un contributo? Quanti sono gli italiani più avanti negli anni consapevoli della necessità di partecipare alla vita pubblica e sociale? Quanti sono coloro che guardano all’attività di volontariato o anche all’aiuto dei propri figli negli impegni quotidiani come veri e propri “doveri” ai quali sono tenuti? Quanti sono coloro che guardano alla prevenzione in campo medico e sanitario, così come del resto alla necessità di tenersi in una buona forma fisica, come a un loro vero e proprio dovere?
L’indagine è stata basata su un campione statisticamente rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 64 anni, in funzione del genere (maschi, femmine); età in classi (65-74 anni, 75 anni e più); area geografica di residenza degli intervistati (Italia Nord-Ovest, Italia Nord-Est, Italia Centro, Italia Sud e Isole); titolo di studio degli intervistati (laurea o superiore, medie superiori, medie inferiori, elementari o nessun titolo); occupazione (occupato, pensionato/ lavoratore, pensionato, casalinga); posizione professionale (imprenditore, libero professionista, dirigente, impiegato, artigiano, libero professionista senza studio, operaio, salariato agricolo); composizione del nucleo famigliare (n. 1 componente, n. 2 componenti, n. 3 componenti, n. 4 o più componenti); dimensione dei centri abitati di residenza. Le interviste telefoniche sono state effettuate per mezzo di un questionario strutturato, che è stato somministrato per mezzo del Sistema Cati/Cawi. Lo studio è stato realizzato nel rispetto del Codice deontologico dei ricercatori europei Esomar, del Codice deontologico Assirm (Associazione istituti di ricerca e sondaggi di opinione italiani), e della Legge sulla privacy D.lgs 196/03, Regolamento (UE) n. 2016/679 (GDPR).
IL RISPETTO DEI DIRITTI IN ITALIA
Poco meno di un terzo degli italiani over 64 ritiene che i diritti dei cittadini vengano rispettati in misura significativa. Su una scala da zero a dieci, dove dieci costituiva il valore massimo in termini di “rispetto dei diritti”, soltanto il 32,3% dei rispondenti ha dato una risposta compresa tra sette e dieci, il 22% ha dato una risposta intermedia pari a sei, mentre oltre il 45% ha dato una risposta compresa tra zero e cinque. Si coglie in modo evidente l’idea presso le persone più avanti negli anni che in qualche modo qualcosa non vada e che i diritti dei cittadini non sempre vengano rispettati. Il fatto però che almeno sei over 64 ogni dieci ritengano che i diritti dei pensionati non vengano sempre rispettati è comunque indice di un disagio, di un qualche senso o genere di insicurezza. Può trattarsi di un epifenomeno generato dalla curva dell’età, oppure no, oppure c’è qualcosa d’altro che riduce la fiducia di coloro che sono più avanti in Italia e in qualche modo qualche cosa non funziona come dovrebbe [Figura 1].
PARTECIPAZIONE E INCLUSIONE
Il diritto di tenersi aggiornati e informati su ciò che accade
Oltre il 95% degli over 64 anni ritiene che sia un diritto accedere ad una pluralità di canali informativi ed il 44,3% ritiene che la possibilità di accedere ad una pluralità di canali informativi sia garantita in Italia [Figura 2].
Il diritto per gli over 64 di accedere alle nuove tecnologie
La possibilità per le persone over 64 di poter accedere alle nuove tecnologie, senza accesso alle quali difficilmente oggi sarebbe possibile parlare realmente di inclusione sociale, è ritenuta importante da quasi il 60% del campione e, secondo il 92,6%, la possibilità di accedere alle nuove tecnologie (ad esempio, smartphone, internet, computer), dovrebbe essere considerato un vero e proprio diritto per le persone anziane.
REDDITO
Il diritto di disporre dei propri beni
Avere accesso autonomamente, anche in caso di non autosufficienza, al proprio conto e ai propri fondi economici è un diritto in Italia secondo il 90% circa degli over 64 anni, a fronte dei quali tuttavia soltanto il 25,9% ritiene che tale diritto sia completamente garantito nel nostro Paese. Il 27,0% ritiene che tale diritto sia garantito talvolta ed il 50% circa ritiene che sia raramente o mai garantito. Tra costoro, ossia tra i rispondenti che ritengono che il diritto di disporre dei propri beni sia raramente o mai garantito, prevalgono coloro che hanno oltre 75 anni, le donne, coloro che risiedono nelle Regioni del Sud Italia (anzi si potrebbe affermare che l’idea che il diritto in questione non sia garantito nel nostro Paese sia un tratto assolutamente distintivo del Meridione), tra coloro che hanno un titolo di studio basso (elementari o nessun titolo) o medio basso (scuola media inferiore) [Figura 3].
SALUTE
L’assistenza domiciliare
L’assistenza domiciliare è un diritto nel nostro Paese secondo il 96% degli over 64. Non sempre, però, tale diritto viene garantito: se da una parte il 33,5% dei rispondenti ritiene che sia quasi sempre o sempre rispettato, quasi il 50% ritiene che sia raramente o mai garantito ed il 20% che sia garantito qualche volta ma non sempre. Tra coloro che ritengono che il diritto all’assistenza domiciliare sia poco o per nulla garantito nel nostro Paese prevalgono i residenti nelle Regioni del Sud Italia e coloro che risiedono nei centri abitati di piccole dimensioni (fino a 10.000 abitanti) [Figura 4].
La possibilità di ricevere cure palliative
La quasi totalità dei rispondenti ritiene che sia un diritto esigibile in Italia la possibilità di ricevere cure palliative, quando si è alla fine della propria vita. Il 36,6% ritiene anche che tale diritto sia quasi sempre o sempre garantito, il 25,4% che sia garantito qualche volta, ma non sempre, mentre secondo il 38,0% sarebbe poco, quando non per nulla, garantito [Figura 5].
AUTODETERMINAZIONE
Essere consultati quando si tratta di decisioni che ci riguardano
Gli over 64 generalmente si sentono artefici della propria vita e delle decisioni che li riguardano. Il 35,7% afferma di non essergli mai capitato di non vedere rispettate le proprie opinioni da parte di altri, i propri desideri, le proprie scelte, ovvero di non essere stato consultato per assumere decisioni che li riguardano, anche se oltre un intervistato ogni due, il 54,1% per la precisione, afferma di essere stato esposto raramente ad una situazione di questo genere: non si è tenuto conto di ciò che desideravano veramente e altri evidentemente hanno deciso per loro. Un fenomeno questo che interessa in concreto il 10,2% degli italiani più avanti negli anni, per i quali al contrario è un fatto frequente il non vedere rispettate le proprie opinioni da parte di altri, i propri desideri, il non essere consultati sulle decisioni che li riguardano.
IL RISPETTO DELLA PRIVACY
Quasi il 14% degli italiani con oltre 64 anni hanno l’impressione di non disporre interamente della propria privacy. Non è un dato elevato, ma comunque più alto rispetto a quello riscontrato per altri fenomeni studiati nell’ambito del presente lavoro. Oltre il 45% circa degli intervistati ha raramente l’idea di non disporre interamente della propria privacy, mentre il 40,3% non ha mai avvertito una sensazione del genere. La propria privacy, del resto, è ritenuta abbastanza o molto importate dall’80% degli over 64 e la quasi totalità ritiene che il rispetto della privacy dovrebbe essere considerato un vero e proprio diritto [Figura 6].
DOVERI
Quali sono i propri “doveri” secondo gli italiani più avanti negli anni? Oltre il 70% ritiene che siano dei veri e propri doveri per le persone anziane “tenersi informati” (74,9%) e “fare prevenzione” (71,5%). Partecipare alla vita pubblica e sociale è un dovere per le persone anziane secondo oltre il 65% dei rispondenti, così come è un dovere assistere i figli negli impegni quotidiani (59,6%), tenersi in buona forma fisica (58,7%), aiutare i figli economicamente (55,6%). Fare “volontariato” è un dovere secondo il 38,9% mentre lavorare lo è per il 35,8% [Figura 7].
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