La Talisker Whisky Atlantic è la gara di canottaggio più dura al mondo, durante la quale equipaggi composti da vogatori non professionisti provenienti da decine di Paesi di tutto il mondo, sfidano le onde dell’Atlantico.
La competizione parte dall’isola di La Gomera, nelle Canarie, per arrivare, attraverso una rotta di 3.000 miglia marine (pari a 4.800 km), all’isola di Antigua, nel Mar dei Caraibi.
I partecipanti per almeno 30 o 90 giorni hanno per casa il mare e i suoi abitanti come vicini. Una sfida audace anche per gli animi più forti.
Tra gli equipaggi partiti dalle Canarie lo scorso 12 dicembre, figura anche quello formato da Mo O’Brien, sua figlia Bird e una loro amica Claire Allinson. La piccola squadra, dopo una permanenza in mare di 49 giorni, 13 ore e 49 minuti, alternandosi ai remi con turni di quattro ore di navigazione alternate a due di sonno, ha orgogliosamente raggiunto la meta.
L’eccezionalità dell’impresa in questo caso è doppia: infatti Mo O‘Brien, una sessantenne farmacista inglese madre di due figli, non solo ha raggiunto il traguardo, ma risulta essere anche la prima persona sorda ad aver remato attraverso l’oceano.
Mo, infatti, è nata con un grave problema di udito, che però non le è stato immediatamente diagnosticato, causandole fin da piccola un forte senso di isolamento, scambiato al contrario per una forma di timidezza. Finalmente a partire dai 30 anni, grazie alle cure mediche, ha potuto recuperare il 30% dell’udito, anche se – purtroppo – accompagnato ancora oggi da un fastidioso rumore di sottofondo.
Questo avrebbe potuto comportare un grave problema di comunicazione a bordo, che però è stato brillantemente risolto grazie alla tecnologia: un’app installata sul suo smartphone e l’uso di un microfono sintonizzato sull’apparecchio acustico, tramite bluetooth, le hanno permesso di separare i suoni dal rumore di sottofondo. «Avevo 57 anni quando mia madre mi ha lasciato. Da allora ho iniziato a comprendere che il tempo scorre troppo velocemente e per questo so che dobbiamo fare ciò che ci piace finché possiamo farlo», ha dichiarato l’intrepida sessantenne in un’intervista alla BBC.
«C’è qualcosa in me che mi spinge ad uscire dall’ordinario, non mi basta andare a lavoro, pagare il mutuo, guardare la televisione. Sento che per stare bene devo uscire dalla routine», ha poi aggiunto per spiegare meglio il senso della sua impresa.
Entrata con le due compagne nel Guinness mondiale dei record come trio femminile più veloce della tratta, ha dichiarato scherzando al traguardo: «Datemi una settimana, una bella doccia e una maglietta pulita, e sono pronta ad attraversare anche il Pacifico!».
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