La settimana dello Shiatsu è fissata in calendario dal 18 al 25 settembre. Promossa dalla Federazione Italiana Shiatsu Insegnanti e Operatori, ha l’obiettivo di divulgare sempre di più l’importanza di questa disciplina nata in Giappone.
Eventi, studi e scuole aperte tra corsi professionali e workshop. Sono questi gli ingredienti dell’undicesima edizione della “settimana dello Shiatsu”. L’evento, in calendario dal 18 al 25 settembre, è organizzato e promosso da FISieo (Federazione Italiana Shiatsu Insegnanti e Operatori), con l’obiettivo di diffondere la conoscenza di una delle più importanti applicazioni pratiche dell’arte per la Salute. Lo Shiatsu – dal giapponese Shi = dito e Atsu = pressione, pressione – infatti, è una tecnica che si basa esclusivamente sulla pressione, ben calibrata, mantenuta e costante. “I risultati sono stati estremamente positivi e proprio per questo è stato scelto il tema dei percorsi di cura, all’interno dei quali lo Shiatsu trova in misura crescente una sua naturale collocazione” ha detto Andrea Mascaro, presidente della FISieo.
Le origini dello Shiatsu
Lo Shiatsu è una pratica manuale che, tramite precise modalità di pressione, agisce sul flusso energetico dell’essere umano; è rivolta sia a comprenderne i principi di funzionamento sia a favorirne la circolazione nel corpo. Se in questo senso ha radici nel patrimonio comune alla cultura dell’estremo Oriente, ha ricevuto tuttavia in Giappone i principi operativi su cui si fonda. Dal Giappone si è affermato prepotentemente nel mondo, Italia compresa, a partire dagli anni Settanta.
Perché lo Shiatsu non è un massaggio
La Federazione Italiana Shiatsu Insegnanti e Operatori spiega, inoltre, quali differenze esistono tra lo Shiatsu e il massaggio tradizionale. Le ragioni sono diverse. Intanto perché non è un trattamento estetico né fisioterapico e non fa uso di oli, creme e altri prodotti. Oltretutto, non utilizza strumenti di nessun genere, né estetici, né fisioterapici e chi ne beneficia può decidere di rimanere vestito.
I cammini di professionalizzazione per gli operatori
La FISieo vuole esprimere una sempre più convinta posizione indirizzata alla cura di sé, che traduca in fatti una trasformazione della concezione di salute mediante “cammini di professionalizzazione”. A sostenerlo è Marco Ingrosso, sociologo della salute che spiega: “Si sta lavorando su aspetti, che potrebbero passare dalla riproposizione del dualismo polarizzato benessere-malessere a una visione di compresenza di ordine e disordine, ossia processi salutogenetici e patogenetici co-generati e co-influenti nel corso della vita. La cura dovrebbe contribuire sia a contrastare i processi degenerativi, patologici e inabilitanti sia a favorire i processi rigenerativi, ricostruttivi, adattivi benefici per la persona in cura, processi in cui lo Shiatsu trova la sua collocazione”.
Da qui le collaborazioni, di cui ogni anno di più aumenta il grado di scientificità, che hanno portato a valutare lo Shiatsu come un aiuto fondamentale nei percorsi di cura, dai pazienti oncologici a quelli con disturbi alimentari, dalle patologie senili a quelle pediatriche, e molto altro ancora, con risultati sempre confortanti.
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