Quando Carol Klenfner racconta ai giornali la sua storia, si intuisce che, dietro le parole, si nasconde un desiderio. Che la sua esperienza sia anche di ispirazione per gli altri, dimostrando che non è mai troppo tardi per imparare. Carol è un’atleta americana di quasi 75 anni, tre volte campionessa di ping pong. Un amore per lo sport capitato quasi per caso, in un momento difficile della sua vita in cui pensava di aver perso tutto. E che ha segnato la sua rinascita.
«Chi sono io adesso?»
Per Carol Klenfner tutto cambia più di 10 anni fa. I medici le diagnosticano una forma di stenosi spinale, che le pregiudica i movimenti. Poi, a distanza di pochi mesi, riceve la terribile notizia della grave malattia di suo marito. Come se non bastasse, la sua azienda risente del clima della Grande Recessione del 2008 e la licenzia dopo 45 anni di servizio. Carol, rimasta sola con due figlie e pochi mezzi economici, deve trasferirsi in un’abitazione più piccola. Il suo vecchio mondo è stato spazzato via e la domanda è sempre una: «Chi sono io adesso?». Ma si rimbocca le maniche e mette su una attività di pubbliche relazioni, dove lavora in proprio. Tuttavia le soddisfazioni lavorative non le impediscono di continuare a sentirsi sola.
«La seconda tappa della mia vita»
Un giorno in televisione vede Ping Pong, un documentario della BBC, che mostra giocatori, dagli 80 ai 100 anni di età, impegnati nel Campionato Mondiale di Ping Pong dei Veterani. Carol ricorda di aver pensato: «Certo, non sono in forma smagliante, ma si capisce che per loro non si tratta solo di un gioco. A spingerli è la voglia di vincere, la giusta molla per non lasciarsi andare». Senza essere mai stata una sportiva, si getta, così, in quella che lei stessa definisce “la seconda tappa della mia vita”. E iniziano le gare, competizioni sempre più professionali, fino alla vittoria sul podio, nel 2018, ai Senior Games di New York. «Per una donna come me, di una certa età, è normale partecipare ad una competizione sportiva, accettando il fatto che a vincere sia qualcun altro. Ma io so che non mi basta più partecipare. Vincere è decisamente più divertente che perdere», dichiara sorridendo.
Un mondo nuovo: «Vincere è più divertente che perdere»
Il ping pong introduce Carol Klenfner in un mondo nuovo e le permette di conoscere persone della sua età, che grazie allo sport, contrastano con determinazione il trascorrere del tempo. Con le nuove conoscenze arrivano anche nuovi progetti. Come quello per AYTTO, l’American Youth Table Tennis Organization ovvero l’Associazione Giovanile Americana per il ping pong, una no profit con cui Carol è impegnata nella diffusione del suo sport preferito nelle scuole.
Il ping pong le ha regalato, infine, anche il suo quarto d’ora di celebrità. Articoli sui quotidiani americani più prestigiosi e passaggi televisivi, durante i quali ha avuto l’opportunità di raccontarsi: «Sono grata al ping pong, afferma, che mi ha dato una seconda opportunità di vita. E sono anche grata a Dio per la salute che mi permette tutto ciò. È proprio vero quello che si dice. Muovi solo un muscolo e cambierai tutto te stesso!».
Una testimonianza sportiva durante il lockdown
Come nel resto del mondo, anche negli Stati Uniti l’esplosione della pandemia ha bloccato tutte le manifestazioni sportive. Carol Klenfner è stata quindi chiamata come testimonial della NSGA, la National Senior Games Association, competizione per gli over 50 considerata il più grande evento sportivo mondiale dedicato alla terza età. L’atleta, in modalità “io resto a casa”, ha salutato impaziente i suoi fan mentre si allenava sul tavolo della cucina. Ed è già pronta alla prossima sfida.
© Riproduzione riservata