Quando visita i pazienti, il cardiologo non si limita a “sentire” solo il cuore, ma deve esaminare diversi altri sintomi. Uno di questi è la presenza o meno di edema agli arti inferiori. Si tratta di un accumulo eccessivo di liquidi nel tessuto sottocutaneo. Quando sono coinvolte entrambe le gambe, tra le cause principali c’è proprio il malfunzionamento del cuore.
L’edema periferico, in particolare, è tradizionalmente considerato una delle principali manifestazioni cliniche dello scompenso cardiaco, che grazie all’impiego diffuso della terapia diuretica è divenuto meno frequente.
Il movente patogenico è collegato alla comparsa di poca urina da ridotta portata renale con conseguente ridotta eliminazione di acqua e sale. Un ruolo importante hanno sostanze antidiuretiche anormalmente trattenute e prodotte e l’ipertensione venosa sistemica.
Dunque, esaminare le gambe di un paziente, specialmente se cardiopatico, è molto importante. Ancora di più lo è la misura del peso corporeo che permette di accertare un ritenzione di liquidi prima che compaia l’edema e correre così ai ripari.
SINTESI DI: Perché il cardiologo controlla come stanno i piedi? Cuore Amico, n° 4, 2020
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