Fanny Waterman, classe 1920, è una vera e propria leggenda del pianoforte. È cresciuta a Leeds, in Inghilterra, e fin da giovanissima ha mostrato il suo talento vincendo una borsa di studio al Royal College of Music di Londra.
Dopo una formidabile carriera, ha deciso di seguire la sua vocazione per l’insegnamento e nel corso degli anni ha svolto tale professione in 6 continenti, comparendo sui mass media internazionali. Ha anche scritto libri ed è stata insignita di numerosi premi, tanto che nel 2010 è divenuta Membro Onorario della Royal Philharmonic Society.
Nel 1961 ha fondato La Competizione internazionale di Leeds, un palcoscenico ambito dai più virtuosi talenti internazionali del pianoforte, e l’ha diretta fino a 5 anni fa, quando, a 95 anni, ha dichiarato di voler “mollare le redini”, poiché, dopo 50 anni di conduzione, era giunto il momento di ritirarsi.
Eppure, pochi giorni fa, l’ormai novantanovenne Fanny ha di nuovo stupito tutti, stavolta dichiarando alla BBC che la decisione precedente era stata presa per errore, a causa delle pressioni esercitate dal suo entourage, per la sua età, considerata ormai “avanzata”: «Mi dicevano che avevo fatto il mio tempo, probabilmente cercavano qualcuno migliore di me. Ma si sbagliavano, avrei avuto ancora molti anni da dedicare alla mia passione, e, grazie al mio bagaglio di conoscenze avrei avuto ancora molto da offrire».
Cosa possiamo imparare da tutto questo? Semplice: l’atteggiamento nei confronti di Fanny dimostra ancora una volta come nella società – non solo in quella inglese – sia largamente diffuso un pregiudizio legato all’età. Un paradosso, in realtà, dal momento che la popolazione anziana è ovunque in forte aumento e tutti siamo destinati a raggiungere il traguardo della vecchiaia (quantomeno ce lo auspichiamo).
Fanny è stata vittima di quello che si può definire “ageismo”, cioè di tutti quei pregiudizi che possono ruotare intorno ad una persona in là con gli anni. Diverse sono le spiegazioni culturali e sociologiche di questo fenomeno, ma di certo il primo passo da fare per contrastarlo è quello di considerare la terza età semplicemente come una nuova fase della vita, da affrontare non rinunciando alle proprie passioni. E la storia di Fanny lo dimostra.
L’attuale direzione del concorso aveva organizzato un festeggiamento speciale per il suo centesimo compleanno che cade il 22 marzo prossimo, ma lo ha dovuto cancellare a causa del difficile momento che tutto il mondo sta vivendo. Tuttavia, in una nota ha affermato pubblicamente: “Riconosciamo l’eccezionale contributo offerto dalla signora Fanny Waterman alla cultura musicale di questo Paese. Sarà lei ad incarnare per sempre lo spirito e l’essenza di questa competizione”. Una bella rivincita!
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