Gli è stato affidato il compito di redigere un piano per la ripartenza economica dell’Italia e ha guidato una task force formata da un collettivo composto da sociologi, psicologi, manager ed esperti dell’organizzazione del lavoro, le “eccellenze del Paese”, come sono state definite dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Vittorio Colao, manager di livello internazionale, con deleghe ministeriali e il compito di progettare una formula in grado di ridare energia a un Paese duramente colpito dalla pandemia da Covid-19, ha terminato il proprio impegno e presentato al Premier la “ricetta” per rilanciare l’Italia.
Un documento di cento pagine
Il risultato di due mesi di lavoro è racchiuso in un dossier molto articolato, dal titolo “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022“, composta di 121 pagine e suddiviso in sei macro aree che vanno da Imprese e Lavoro a Infrastrutture e Ambiente passando per Turismo, Arte e Cultura e Pubblica Amministrazione cui si aggiungono Istruzione e Ricerca e Welfare per Individui e Famiglie.
“Un’Italia più forte, resiliente ed equa”
Il piano per la fase 3 della task force di Colao ha come obiettivo Un’Italia più forte, resiliente ed equa, come si legge sulla copertina del Dossier, e si prefigge di essere il volano dell’economia italiana. Tra le misure suggerite il consolidamento delle imprese e il rafforzamento della loro capitalizzazione nonché la riduzione dell’economia sommersa. In più, vista l’accelerazione sul tema dovuta al periodo di lockdown, si propone la promozione dello smart working e una deroga temporanea per consentire il rinnovo dei contratti a tempo in scadenza.
Il tema tasse
Tra le indicazioni giudicate più popolari esiste poi la proposta da parte della task force di «differimento del saldo imposte 2019 e il primo acconto 2020». Ad esse si aggiunge la richiesta di accelerazione nel passaggio ai pagamenti elettronici, potenziandone l’uso e disincentivando il contante. La proposta inoltrata alle Istituzioni europee è anche quella di sbarazzarsi delle banconote di grosso taglio (200 e 500 euro) mettendole fuori corso.
Digital divide
L’Italia è al 26° posto in Europa su 28 Paesi per le competenze digitali della popolazione. Nel documento si legge: «La situazione sociale del Paese tenderà ad aggravarsi con l’aumento delle famiglie povere e con la crescita delle disuguaglianze dovute al digital divide per bambini, donne e anziani in seguito alla crisi Covid-19». Per tale ragione, il comitato di esperti chiede di estendere il Servizio Civile, ampliandone il numero di partecipanti ed orientandolo maggiormente ad attività e servizi per ridurre il divario digitale.
Il Welfare di prossimità e il supporto psicologico alle famiglie
Forse meno nota ma di rilievo sociale è l’idea di rafforzare le misure a sostegno del Welfare con l’implementazione di presidi di prossimità (luoghi fisici e virtuali di incontro, orientamento alla fruizione di servizi esistenti, definizione di interventi aggiuntivi). Strutture comunali multiservizio di incontro, orientamento e intervento nelle quali singole persone, famiglie e anziani si possano avvalere dell’aiuto di psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, career counselors. Il personale sanitario, a sua volta, dovrà essere formato anche allo scopo di intervenire a sostegno nelle situazioni temporanee di crisi e difficoltà (lutto, separazione, licenziamento), di transizione (trasferimento, pensionamento…), di conflitto (es. vicinato).
Nel documento sono riportati anche i dati relativi agli studi sulla depressione e dell’ansia, prima del Covid-19, in Italia: la prima era del 5,4% mentre la seconda del 4,2% (ISTAT, 2018). I dati rilevati a seguito della pandemia da Coronavirus mostrano una crescita elevata di ansia, depressione, disturbi del sonno, problemi relazionali. «I primi dati disponibili sugli italiani – si legge nel dossier – confermano la tendenza: il 21,8% riferisce di stress elevato, il 20,8% ansia, il 17,3% depressione, il 7,3% disturbi del sonno (dati Università di Roma Tor Vergata e Università dell’Aquila, su 18.000 persone)». Per fornire un aiuto psicologico adeguato viene proposta l’erogazione di un pacchetto di quattro colloqui di supporto psicologico alle famiglie e agli individui direttamente impattati dal Covid-19, da utilizzare presso professionisti psicologi-psicoterapeuti aderenti a questo specifico programma. Le prestazioni dovranno essere fruite entro il 31 dicembre 2021.
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