Si sono date appuntamento a Roma, in piazza del Campidoglio. Un luogo che loro stesse hanno definito “sacro”. Si sono disposte in ordine geometrico e, quindi, si sono svestite della divisa. Un atto simbolico quello delle hostess ex Alitalia: lavoratrici lasciate a terra con la nascita di Ita.
Sono in tante – anche over 50 – e, dallo scorso 15 ottobre, quando la storica compagnia di bandiera ha cessato di esistere, fanno parte dei circa 8mila esuberi. Sono madri, spesso donne con carichi familiari onerosi e, talvolta, persino caregiver.
Cristina Poggesi, la voce della protesta delle ex lavoratrici Alitalia
In nome di queste donne, a parlare, è Cristina Poggesi – anche lei over 50 -, è assistente di volo in Alitalia dal 1997: «Oggi rappresentiamo al mondo il dolore e la violenza psicologica che stiamo subendo. È un anno che noi mamme Alitalia non dormiamo. Il 15 ottobre ci hanno tolto la vita, ci hanno tolto la pelle. E, oggi, togliendoci la divisa vogliamo dire proprio questo: “Ci avete tolto tutto”. Per noi la divisa è qualcosa di importante: ci rappresenta nel mondo, ci ha accompagnato nei lunghi viaggi e la portiamo da sempre con grande orgoglio. Ce l’hanno tolta, ci hanno tolto la vita».
Scarpe rosse, scarpe blu: un simbolo forte
È per scelta, dunque, che il loro flashmob si sia rifatto alla nota installazione Zapatos Rojos – sotto la tutela diretta di Elina Chauvet -. Una mobilitazione a cura di Monica Pirone e Michela Becchis, da un’ idea della stessa Cristina Poggesi che, non a caso, in piazza del Campidoglio, ha calzato scarpe rosse – come appunto nelle istallazioni di Elina Chauvet – mentre tutte le sue colleghe indossavano quelle blu che, per anni, hanno fatto parte della loro divisa, del loro lavoro.
Alla fine della mobilitazione quelle stesse calzature sono state lasciate a terra: “Se togliere la vita ad una donna può essere definito il peggiore dei delitti, la privazione del diritto al lavoro e la discriminazione in base al diritto naturale di essere donna, madre, come discriminante selettiva di una azienda, non è cosa da poco”.
La protesta delle ex lavoratrici Alitalia: “Siamo donne, siamo senior“
Donne che hanno denunciato a volto scoperto che a perdere il posto, in primis, sono state appunto lavoratrici: «Madri di figli con disabilità, lavoratrici in età avanzata fino a terminare con le donne in quanto tali: le prime destinate ad essere licenziate senza le tutele e quella rete di protezione che spettava loro».
Lo dicono chiaro e tondo, queste donne: “L’installazione stava a significare che i modi di uccidere una donna sono molti. Tra questi, non meno grave, la privazione del lavoro. La reinterpretazione di Zapatos Rojos porta in strada tutta la sofferenza della perdita del lavoro e che in parallelo con le scarpe rosse ci porta a conoscenza di cosa significa non vedere rappresentati i propri diritti sul lavoro”.
La protesta delle lavoratrici dell'ex Alitalia in Piazza del Campidoglio
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