Un recente studio di un’università brasiliana sottolinea gli effetti positivi della musicoterapia sul miglioramento della salute generale dei pazienti anziani che ricevono assistenza sanitaria a domicilio
Verso gli anni Settanta del secolo scorso, quando si diffuse la musicoterapia, giornalisti e medici, studiosi e guaritori affermarono che la giovane disciplina poteva essere applicata e ottenere effetti benefici negli ambiti più eterogenei. Il problema era allora che tutte quelle affermazioni, diffuse in numerosi articoli, analisi, “approfondimenti”, che si potevano trovare sulle riviste di larga divulgazione e oggi si sono trasferiti in rete, non erano frutto di studi condotti con rigore scientifico.
La musicoterapia su basi scientifiche
Solo progressivamente le ricerche fatte seguendo tutti i crismi della scienza e del controllo incrociato hanno appurato come l’applicazione del suono e della musica sulle persone abbia effetti diretti sugli aspetti cognitivi, affettivi e motori della vita, favorisca la consapevolezza e potenzi i processi creativi.
Il che si riverbera positivamente sia in ambito oncologico-palliativo, su pazienti in fase terminale affetti da tumore, in quello psichiatrico, in casi di schizofrenia, anoressia o bulimia, e in quello neurologico, in persone con Alzheimer, ictus, demenza senile.
La musicoterapia è stata valutata altresì attiva, per i suoi effetti antalgici, nel controllo del dolore delle gestanti nella fase del parto, durante alcune procedure invasive e/o cruente quali angiografia, coronarografia, colonscopia, gastroscopia, laparoscopia o nel trattamento di dolori di tipo artritico, e nel campo della psicologia, per il controllo dell’ansia post intervento chirurgico, durante medicazioni complesse e il miglioramento del tono dell’umore nelle persone affette da burn out.
Ricerche ne hanno affermata la positività in campo pediatrico – i bimbi ricoverati in terapia intensiva neonatale crescono più in fretta, a quelli in ventilazione assistita migliora l’attività respiratoria, ai bambini delle elementari il sonno, ai bimbi autistici la reazione esterna – e persino cardiologico, perché i pazienti con problemi cardiaci possono avere una riabilitazione più veloce.
La musicoterapia aiuta i senior
Uno dei più recenti studi accademici del settore ha analizzato sistematicamente gli effetti della musicoterapia sulla salute generale dei pazienti anziani che ricevono assistenza sanitaria a domicilio. In pratica ne ha valutato l’intervento in tutte o quasi le dimensioni della vita.
Condotto da un team dell’Università Federale del Minas Gerais di Belo Horizonte, in Brasile, ha dimostrato che i soggetti che hanno ricevuto – nel periodo di circa tre mesi – sessioni individuali settimanali di musicoterapia a domicilio «rivelano statisticamente miglioramenti significativi in vari aspetti della salute.
Queste aree di miglioramento comprendono la motricità orale e grossolana, la percezione, la ricettività e comunicazione espressiva o linguaggio, la musicalità, la dimensione socio-emotiva e la conoscenza di sé. È importante notare che i progressi osservati sono particolarmente rilevanti, considerando la piccola dimensione del campione, il breve periodo di intervento e la prognosi generalmente sfavorevole per la riabilitazione all’interno di questa popolazione».
La musica fa bene a livello globale
I risultati di questo studio suggeriscono che la musicoterapia può offrire benefici ai pazienti anziani, contribuendo alla loro salute generale, ben oltre il “modello medico tradizionale”. L’assistenza domiciliare, che sta assumendo importanza crescente nell’ambito dell’offerta sanitaria, deve sempre più proporsi come integrata e attenta ai cambiamenti sociali per ridurre al minimo il ricorso all’ospedalizzazione.
I docenti brasiliani, presentando la loro ricerca sulla rivista americana Science, continuano affermando che «invecchiare in salute significa mantenere un equilibrio tra autonomia, benessere emotivo e abilità cognitiva, pur considerando le limitazioni imposte dal processo di invecchiamento».
E che «la musica ha guadagnato un crescente riconoscimento come potente strumento terapeutico, capace di coinvolgere i pazienti in maniera unica. Elementi come ritmo, armonia e melodia attivano varie aree del cervello, con il potenziale di stimolare le regioni responsabili della memoria, dell’attenzione, della parola e delle funzioni motorie.»
Il suo valore “individuale”
Il valore olistico della musicoterapia si amplia nei pazienti di età avanzata per il suo potenziale di accedere a zone della memoria inutilizzate. Il rapporto stretto tra elementi musicali e motori, abilità cognitive, emotive e sociali permette di migliorare le funzioni di un individuo attraverso misure preventive, riabilitative o terapeutiche.
Date le limitate prospettive di riabilitazione nella popolazione senior, la preservazione del benessere e/o la decelerazione del tasso di declino che gli interventi terapeutici della musica permettono non possono che essere considerati un “guadagno”.
La nuova ricerca lo conferma definitivamente anche in ambito domiciliare e individuale – come avevano già fatto altre relativamente alle sessioni di gruppo e tra gli utenti delle case di cura – tanto da far considerare la musicoterapia come uno dei nuovi approcci da promuovere maggiormente per tutelare la salute della popolazione anziana in tutte le dimensioni della vita.
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