L’11 novembre si festeggia nel mondo la Giornata dei single che celebra l’orgoglio di essere autonomi e indipendenti. Ma quanto sono soddisfatti i single italiani?
La Giornata dei single nasce nel 1993 per iniziativa di un gruppo di studenti universitari cinesi con l’intento di creare una festa per persone sole in contrapposizione al romanticismo di San Valentino. Anche la scelta della data (11\11) non è casuale, in quanto legata al simbolismo del numero 1 che rappresenta appunto il singolo individuo. Da semplice celebrazione, il giorno si è poi trasformato in uno dei maggiori eventi di shopping mondiali, superando a volte persino il Balck Friday e il Cyber Monday.
Il nuovo volto della Cina
Negli ultimi anni si è evoluto in un periodo promozionale di settimane, in particolare da quando Alibaba lo ha lanciato nel 2008, arrivando lo scorso anno a guadagnare l’equivalente di 93 miliardi di dollari. Il successo della Giornata dei single riflette dunque il cambiamento nei modelli di consumo, sempre più orientati verso le vendite online e la scontistica. Ma nello stesso tempo è un indicatore del grande balzo economico della Cina orientato ai consumi. Come affermano gli esperti di marketing locali, molti dei consumatori cinesi, infatti, ne approfittano per acquistare prodotti particolarmente costosi.
Dalla Cina all’Italia dei single
Il trend della scontistica, soprattutto online, ha ormai preso piede anche in Italia, che, in verità, un suo giorno dei single ce l’ha già ed è il 15 febbraio, san Faustino, ma, si sa, l’economia chiama. Per Eurispes il paese si conferma infatti in linea con la media europea, con 8,5 milioni di famiglie single. In particolare, i single sono aumenti del 2,4% rispetto alle rilevazioni di 9 anni fa. La conferma viene anche dal report sulla famiglia 2023 di Istat che afferma che in Italia negli ultimi venti anni è aumentata la quota di famiglie unipersonali ed è diminuita la percentuale di quelle numerose.
Meglio soli o in compagnia?
Sempre secondo Eurispes, per gli italiani essere single è una scelta personale per il 37,1%, mentre per il 62,9% è determinata da altri fattori. In particolare, nella prima condizione rientrano (probabilmente non a caso) i giovani e i giovani adulti (tra i 18 e i 44 anni). Il 58,9% non crede che la “singletudine” dia maggiori opportunità che limitazione (anche qui con l’eccezione dei 18-24anni) contro il 41,1% che ritiene il contrario. Per più della meta essere single significa sentirsi liberi, sebbene questa libertà non sia poi così appagante (49,2%). A sentirsi più liberi sono soprattutto i ragazzi dai 25 e i 34 anni.
L’economia dei single
La Giornata dei single è anche l’occasione per fare il punto sui consumi dei single italiani. Ancora Eurispes ci dice che il 47% non ha più difficoltà a trovare nei supermercati le monoporzioni. Più della metà (53,3%) ha difficoltà nelle spese di alloggio non potendo condividere affitto e bollette. Il 54,1% rinuncia a cinema e teatro per mancanza di compagnia e il 53,8% per lo stesso motivo, a viaggiare. Insomma anche l’essere single è una condizione fatta di luci e di ombre.
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