Sono tra le mete più amate dai piccini, per una uscita domenicale fuori porta, per un weekend all’aria aperta, ma anche per una gita scolastica, soprattutto nella scuola primaria. Perché le fattorie didattiche attraggono, ma è sbagliato pensare che siano concepite soltanto per i bambini. Anche gli adulti ne possono trarre giovamento, e gli anziani ancora di più.
Il tempo che scorre cadenzato dai ritmi della terra, il peso delle tradizioni culturali, dei lavori che si svolgevano nelle stalle e nei campi, e che davano sostentamento a famiglie intere. Sembra un mondo perduto, uno scenario bucolico sempre più lontano da uno stile di vita talmente frenetico che a malapena ci consente di respirare. Eppure pian piano si sta sviluppando l’esigenza del ritorno alle origini, la voglia del tramandare tradizioni e culture che altrimenti rischiano di perdersi.
La fattoria didattica per gli anziani ha proprio questo scopo, quello di dare modo di tornare a sperimentare lavorazioni conosciute, una maniera per rievocare alla memoria le attività che si svolgevano in gioventù.
I bambini adorano trascorrere le giornate nelle fattorie, toccare con mano animali che difficilmente possono vedere in città, dar da mangiare ai quadrupedi, vedere mungere le mucche, assistere alle fasi che portano alla preparazione del latte, buttarsi sulle balle di fieno e sentirsi liberi di farlo.
Ma le fattorie didattiche sono adatte anche ad un pubblico più adulto, nonni, nonne ormai pensionate, che visitando la fattoria hanno così la possibilità di ritrovare stimoli, di mettere in pratica cognizioni e capacità manuali, riscoprire il fascino del mondo agricolo, dialogare e confrontarsi sulle varie colture, riassaporare la genuinità dei prodotti della terra.
Spendere alcune ore in campagna, a contatto con la natura, gli animali, le coltivazioni, è un ottimo stimolo per far riaffiorare ricordi e crearne di nuovi, legami che regalano la consapevolezza dell’appartenenza ad una comunità in modo ancora attivo, e non da semplice spettatore.
La fattoria didattica dunque è adatta alla terza età, perché favorisce la voglia di mettersi in gioco, la capacità di ritrovare il proprio tempo di vita e di riscoprire il diritto al benessere. Provare per credere!
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