Uno studio dell’Università di Roma Tor Vergata rivela che una dieta mediterranea biologica riduce significativamente il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e tumori, migliorando la composizione del microbiota intestinale e riducendo l’impatto ambientale.
Un nuovo studio condotto dall’Università di Roma Tor Vergata ha dimostrato i sorprendenti benefici di una dieta mediterranea biologica sulla salute. La ricerca, denominata IMOD (Italian Mediterranean Organic Diet), ha coinvolto 15 volontari sani e ha analizzato l’impatto di questo regime alimentare su diversi parametri sanitari, tra cui il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e tumori.
I risultati, presentati il 26 novembre alla Camera dei Deputati, sono stati accolti con grande interesse da rappresentanti del Ministero della Salute, del mondo politico e delle principali organizzazioni del biologico in Italia (FederBio, AssoBio e Consorzio Il Biologico).
Migliora il microbiota intestinale
Lo studio ha evidenziato un significativo miglioramento della composizione del microbiota intestinale, spesso definito il “secondo cervello” del nostro corpo. Nei volontari che hanno seguito la dieta, si è osservato un aumento dei batteri “buoni” (Firmicutes) e una diminuzione di quelli pro-infiammatori (Bacteroidetes), con variazioni percentuali comprese tra il 5% e il 50%. Questo risultato è stato accompagnato da una perdita di peso di circa un chilo per ogni partecipante. Inoltre, la dieta ha determinato un aumento fino al 25% dei batteri antiossidanti e una riduzione fino al 50% dei batteri pro-ossidanti.
Il commento della Dott.ssa Di Rienzo
La Prof.ssa Laura Di Renzo, responsabile dello studio, ha sottolineato l’eccezionalità del database raccolto, che ha permesso di analizzare un’ampia gamma di parametri relativi all’esposoma, ovvero l’insieme dei fattori interni ed esterni che influenzano la salute. “È una ricerca unica – ha spiegato la professoressa– perché si basa su un database ex novo eccezionale. I dati ottenuti dalle analisi effettuate ai 15 volontari hanno preso in considerazione diversi parametri, permettendoci di raccogliere una quantità enorme di risultati, per questo lo studio assume una rilevanza scientifica importante”.
Lo studio ha anche evidenziato un miglioramento significativo nella qualità dei grassi assunti, con una riduzione consistente dei grassi saturi. L’indice di aterogenicità si è quasi dimezzato (da 0,29 a 0,16), mentre quello di trombogenicità si è più che dimezzato (da 0,42 a 0,20), riducendo così il rischio di malattie cardiovascolari. La capacità antiossidante del corpo è quasi quadruplicata, passando da 5.870 a 20.573 unità ORAC (indice che misura il potere antiossidante degli alimenti).
Una dieta mediterranea “sbagliata”
Un dato inaspettato riguarda l’elevata aderenza al modello ideale di dieta mediterranea raggiunto dai partecipanti.
Il Punteggio di Adeguatezza Mediterranea (PAM) è passato da 1,4 (livello non accettabile) a oltre 15 (livello eccellente). Questo evidenzia come molti italiani, pur credendo di seguire una dieta mediterranea, siano in realtà lontani dal modello ideale. Ricerche precedenti hanno dimostrato che un aumento di 2,7 unità di questo indice è associato a una diminuzione del 26% della mortalità per patologie cardiovascolari su 20 anni.
I benefici della dieta mediterranea biologica si estendono anche alla sostenibilità ambientale. Durante il mese di dieta, l’impronta idrica è diminuita di circa 20.000 litri a persona, equivalente all’acqua necessaria per più di 250 docce. Anche l’impronta carbonica si è ridotta, passando da 40,25 a 38,13 kg di CO2 equivalenti.
Il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo, ha commentato i risultati evidenziando l’importanza della combinazione tra dieta mediterranea e biologico per la salute e la sostenibilità; così come la presidente di FederBio Maria Grazia Mammucini, ha ricordato l’importanza della ricerca per dimostrare la validità della scelta del bio per la salute delle persone e dell’ambiente.
Lo studio IMOD rappresenta dunque il punto di partenza per una maggiore consapevolezza sulle scelte alimentari consapevoli, per il benessere individuale e collettivo.
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